Approvata la “legge Harlem”, sulla ristorazione etnica
Chi apre un ristorante etnico dovrà dimostrare di saper parlare italiano. Ampio potere decisionale ai sindaci mentre anche i centri massaggi saranno gestiti come quelli di estetisti
Cambiano le regole per la ristorazione etnica. Chi vorrà aprire un ristorante o un kebab in Lombardia dovrà saper parlare italiano. È stabilito nella “legge Harlem” approvata dal Consiglio regionale su specifica richiesta della Lega Nord.
I comuni avranno poi la possibilità di programmare l’avvio di nuove attività commerciali nei centri storici e in aree che vogliono riqualificare. I sindaci potrebbero, quindi, limitare l’apertura di negozi che ritengono in “contrasto con la tutela di valori artistici, storici o ambientali”.
Una parte della legge è dedicata anche ai centri massaggi o di manipolazione del copro gestito da stranieri: queste attività saranno equiparate a quelle di estetista e dovranno avere analoghe qualifiche professionali.
Il nome della legge deriva proprio dall’azione del sindaco di New York Rudolph Giuliani che riqualificò Harlem puntando alla “gestione del fenomeno immigratorio, evitando il costituirsi di ghetti”.
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