Carlo Sini apre Filosofarti 2012
Al via giovedì sera la nuova edizione del festival della filosofia curato da associazioni e Comune di Gallarate, con lezioni magistrali, spettacoli teatrali, film, concerti e mostre
La lezione magistrale di Carlo Sini sulla “Verità del corpo” apre la sesta edizione di Filosofarti, festival della filosofia a Gallarate Il filosofo di fama internazionale, già preside e docente alla facoltà di lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Milano e membro dell’Accademia dei Lincei, ospite giovedì 1° marzo, alle 21, al teatro delle Arti. Fine settimana di apertura ricco di appuntamenti interessanti, tra cui l’intersezione tra filosofia e musica con la lezione-concerto di domenica del maestro Carlo Bellora sulle arie mozartiane e l’inaugurazione agli Studi Patri della mostra fotografica di Yoshie Nishikawa a cura del Sestante fotoclub
Già titolare della cattedra di Filosofia Teoretica presso l’Università Statale di Milano dal 1976 al 2009, Sini è membro dell’ Accademia dei Lincei e dell’ Institut International de Philosophie di Parigi. Di formazione fenomenologica, ha introdotto in Italia lo studio del pensiero pragmatista americano per poi sviluppare la sua ricerca prevalentemente attorno alle filosofie di Peirce ed Heidegger, nel tentativo di far convergere, sul filo dell’ermeneutica, il pensiero di questi. La sua proposta teoretica si è analogamente concentrata sul tema della scrittura e del segno come forme logiche del pensiero occidentale. Tra le sue numerose opere si ricordano in particolare: Il pragmatismo americano (1972); Immagini di verità. Dal segno al simbolo (1985); Teoria e pratica del foglio – mondo (1997); Idoli della conoscenza (2000); Figure dell’ enciclopedia filosofica (2004-2005); Eracle al bivio. Semiotica e filosofia (2007) e L’ uomo, la macchina e l’automa: lavoro e conoscenza tra futuro prossimo e passato remoto (2009).
Venerdì 2 marzo, mattinata dedicata alle scuole con la proiezione cinematografia al teatro delle Arti di “L’ottavo giorno” di Jaco van Dormael per gli studenti delle secondarie di primo grado, con patrocinio dei Lions Club Gallarate Host e Seprio e introduzione e commento a cura di Cristina Boracchi, che è tra l’altro direttore artistico di Filosofarti.
Sempre in mattinata ma al Condominio Vittorio Gassman, per gli studenti del primo ciclo, nell’ambito del progetto Miur di prevenzione dei disturbi alimentari relativi all’obesità, spettacolo teatrale musical della Compagnia Dietro le Quinte “Hairspray: grasso è bello (!?)”, liberamente tratto dal musical “Hairspray”.
L’appuntamento del pomeriggio di venerdì 2 marzo alle 16 al Melo inizia a introdurre a un aspetto legato alla filosofia e all’orientalità che avrà spazio in questa edizione del festival, sia attraverso il “caffè”, appunto, di venerdì, con Alessandra Benetatos del centro olistico Opale, che parlerà di “Il corpo fra materia e spirito”, sia con la mostra di Yoshie Nishikawa a cura del Sestante fotoclub che inaugurerà domenica 4 al Museo Studi Patri, sia con la lezione magistrale su “Corpo e sensi nella cultura indiana: fra distacco e passione” di Giuliano Boccali che Opale ospiterà giovedì 8.
Per quanto riguarda Alessandra Benetatos, inizia il suo percorso nel 1996, formandosi in Reiki, Psicodinamica, Sistema Corpo-Specchio®, Messaggi dell’Acqua con Masaru Emoto. La passione per il suono la conduce a frequentare corsi di Canto Armonico in Italia e Spagna. Nel 2001 fonda il Centro Olistico Opale in Gallarate. Consegue il Master in Comunicazione – Formatore Dr. Attilio Piazza – e si diploma nel 2005 in Costellazioni Familiari di Bert Hellinger. E’ Counselor Sistemica iscritta al registro FAIP (Federazione delle Associazioni Italiane di Psicoterapia) al n° 795 e possiede il Doctorat en “Constellations Familiales et Systemiques” presso l’Université Européenne Jean Monnet a.i.s.b.l. di Bruxelles con tesi sperimentale in Costellazioni Familiari e Suono. Approfondisce i concetti legati alla Nuova Medicina del Dr. Hamer e l’uso dello strumento corporeo attraverso la tecnica dei 5 Ritmi. Insegna Pratiche di Presenza secondo gli insegnamenti di Eckhart Tolle e Marina Borruso. Ha collaborato con il HYPERLINK "http://www.attiliopiazza.org/%20" \o "Guarda il sito del Centro Studi Piazza" \t "_blank" Centro Studi Piazza, con Associazioni, Comuni e Cooperative insegnando Tecniche di Benessere Olistico ed organizzando cicli di incontri tematici. Attualmente collabora con l’Associazione Metis di Verona e con l’I HYPERLINK "http://www.psicodinamicaispa.it/" \o "Guarda il sito dell’Istituto ISPA di Milano " \t "_blank" stituto ISPA di Milano.
Alle 18.00 alla Sala Planet del Melo inaugurazione della mostra “Corpus hominis – Il dna di dio. Temperature di fusione dell’anima della materia”, a cura della Galleria di Arti visive del Melo. La mostra, che resterà aperta fino al 30 marzo dalle 16 alle 19, propone ventiquattro artisti tra pittori, scultori, grafici, fotografi, in un evento che rappresenta un vero e proprio brain storming visuale sull’ancestrale dialettica di corpo e anima, materia e spirito. Un tòpos che è al centro della storia delle arti visive e al cuore stesso dell’esperienza creativa e dei diversi percorsi di ricerca dell’arte che è in sé materia trasfigurata, corpo proiettato oltre i limiti della corporeità, sensi liberati dalle regole logiche della percezione. Opere che mostrano un corpo celebrato e negato, tempio distrutto e ricostruito, centro e periferia dell’universo; corpi che raccontano storie di terra e fantasmi d’altrove, brandelli di carne e frammenti di cielo, eros e thanatos insieme per mettere in scena il mistero dell’ingombrante e provvidenziale compagno di viaggio con cui ogni giorno attraversiamo la vita.
E di mostre si parla anche sabato 3 marzo, con alle 18.30 l’inaugurazione al Maga di “Long play”, il titolo scelto per il XXIV Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, nell’intento di valorizzare le ricerche artistiche di lunga durata intraprese da alcuni artisti dell’ultima generazione e in cui la dimensione della dilatazione temporale sia coniugata con una riconsiderazione radicale dell’opera, non più considerata come oggetto definito, ma come progetto in fieri, catalizzatore di energie trasformative e campo aperto di riflessione sulla struttura stessa dell’opera. Per la prima volta nella sua lunga storia, il Premio costituirà quindi un riconoscimento importante di un lavoro in corso, permettendo la sua realizzazione in una fase avanzata di definizione, presentando la sua genesi in una mostra articolata che dia conto delle sue stratificazioni, acquisendo infine l’opera prodotta. Un fare lungo che si racconta in progetti di lunga gestazione, solidi nella ricerca, ma non privi di spunti immaginifici, rinarrazioni, pedinamenti di iperboli concettuali e visive. Gli artisti individuati per la XXIV edizione del Premio sono: Riccardo Arena, Micol Assaël, Raphaël Cuomo e Maria Iorio, Diego Marcon, Mariagiovanna Nuzzi, Luigi Presicce.
Fino a esaurimento dei posti, alla mostra sono previste visite guidate alle 16 e alle 18 di domenica 4 marzo, data in cui, alle 15, il Maga propone anche “Ludoarte”, laboratorio per bambini su “Il corpo e lo spazio”, su ingresso gratuito fino a esaurimento posti (informazioni e prenotazioni al numero 0331/706014).
Ma altri sono gli appuntamenti interessanti che arricchiscono il programma del primo fine settimana di Filosofarti. Domenica 4, infatti, alle 16, la Chiesa di San Pietro ospita la lezione concerto su “Virtuosi di suono e di canto. Violino barocco e arie mozartiane nell’Italia del XVIII secolo” a cura di Carlo Bellora, Maria Teresa Balsemin, Roberto Passerini e Anna Camporini. L’Italia del Settecento era stata invasa dalla nuova moda del melodramma e dalla travolgente passione per l’esibizione dei cantanti. Agli strumentisti, virtuosi di suono, perciò, non rimaneva che emigrare dall’Italia per cercare migliori fortune all’estero. Questa sarà la sorte di tanti grandi come il clavicembalista Domenico Scarlatti, ma anche di personaggi meno conosciuti come i toscani Francesco Geminiani, che da Lucca si trasferirà a Londra, del violinista livornese Pietro Nardini che andrà alla corte di Stoccarda, dei lucchesi Filippo Manfredi e Luigi Boccherini che, dopo aver costituito la prima esperienza quartettistica di cui si abbia notizia, andranno a cercar fortuna alla corte del Principe delle Asturie. Viceversa, l’Italia era stata meta di grandi personalità musicali straniere che volevano conoscere meglio il grande repertorio operistico. Tra questi Georg Friedrich Haendel, Johann Adolph Hasse fino all’arrivo del giovane Mozart che girerà in lungo e in largo la nostra penisola per apprendere lo stile italiano: quello che contraddistinguerà i suoi capolavori operistici, portati al grande successo dai tanti virtuosi di canto, personaggi ben più remunerati degli stessi compositori.
Carlo Bellora, diplomato in violino presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano, si è laureato in lettere moderne ad indirizzo musicologico con Francesco Degrada, studiando composizione con Luca Macchi. In questi anni ha alternato l’attività concertistica a quella musicologica, esibendosi in vari concerti sia in duo con il pianoforte, sia con il clavicembalo. Ha collaborato con importanti istituzioni quali l’Accademia Chigiana di Siena, la Società Italiana di Musicologia, con famose enciclopedie internazionali come The New Grove Dictionary of Music and Musician e Die Musik Geshickte und Gegenwart e testate specialistiche come Amadeus e Brescia Musica. Ha scritto per Decca, per Dynamic e per Famiglia Cristiana alcune note di copertina per importanti CD di musica cameristica e sinfonica. Dal 2002 al 2006 è stato il curatore dell’Ufficio Letteratura Musicale dell’Orchestra Verdi di Milano e dal 2007 al 2009 dell’archivio di Casa Musicale Sonzogno di Milano. Da più di dieci anni collabora come critico musicale per la rivista Musica, recensendo CD e libri di musica cameristica e sinfonica. Ha pubblicato per l’editore Zecchini il libro Filippo Manfredi, la biografia e l’opera strumentale, volume realizzato con il contributo del CNR nazionale e segnalato al R.I.L.M. Il libro è stato presentato nella primavera 2009 al Salone del Libro di Torino con un’intervista curata dalla Radio della Svizzera Italiana, rete due; il volume ha ottenuto ottime recensioni dal musicologo Quirino Principe (Sole24 ore) e dal professor Cesare Fertonani (Amadeus). Da anni tiene conferenze e lezioni-concerto sul rapporto musica-letteratura e musica-arti figurative (Università dell’Insubria di Varese, FAI, MAGA di Gallarate, Fondazione Gallarate Città e per diverse scuole superiori della provincia di Varese). Insegna Storia della Musica presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G.Puccini”, pareggiato a Conservatorio, di Gallarate.
Maria Teresa Balsemin nasce a Gallarate; fin da piccola coltiva la passione per la musica ed il canto cantando i diversi cori amatoriali. Nel periodo dal 1993 al 1997 frequenta la classe di canto lirico presso la Scuola Civica di Musica di Milano sotto la guida delle maestre Rossi, Tabiadon e Manga; consegue il diploma in teoria e solfeggio presso il Conservatorio G.Cantelli di Novara nel 1997. Abbandona, suo malgrado, lo studio del canto per compiere gli studi universitari laureandosi a pieni voti in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi dell’Insubria nel 1999; dove tuttora lavora come manager didattico presso la Facoltà di Scienze. Collabora con il coro della Parrocchia Santuario di Madonna in Campagna come preparatore vocale, corista e solista. Nel dicembre 2011 esegue in qualità di solista il Magnificat di John Rutter. Nel 2011 riprende lo studio del canto lirico presso il Civico Liceo Musicale di Varese sotto la guida della professoressa Maria Grazia Liguori.
Roberto Passerini inizia lo studio del pianoforte nel 1975 presso l’Istituto Musicale G. Puccini di Gallarate e consegue il diploma nel 1989. Grazie ad un intenso lavoro guidato dal pianista messicano Paolo Mello Grand, partecipa ad un seminario monografico sul Clavicembalo Ben Temperato di J.S. Bach, come esecutore, tenuto dal M° Jorge Demus. All’attività pianistica affianca, dal 1985, l’incarico di Organista presso la Parrocchia di Madonna in Campagna di Gallarate. Nell’anno 2000 viene ammesso alla classe di Organo e Composizione Organistica del M° Giancarlo Bardelli presso il Conservatorio Guido Cantelli di Novara per diplomarsi nel 2005. Ha seguito corsi di perfezionamento in Organo con il M° Matthias Dreiβig titolare e Kantor presso la Predigerkirche di Erfurt (Germania) e suona regolarmente nei concerti estivi che si tengono presso la Georghenkirche di Eisenach, chiesa dove Bach fu battezzato.
Anna Camporini, nata nel 1988 a Como, intraprende lo studio del violoncello sotto la guida di Marco Testori. Attualmente frequenta il Triennio di primo livello di violoncello presso il conservatorio “G.Verdi” di Milano. Collabora stabilmente con formazioni sinfoniche o cameristiche quali l’Orchestra Sinfonica del Lario diretta da P.Gelmini, l’orchestra della provincia di Lecco, l’orchestra da camera dell’Accademia Europea di Musica di Erba, l’Orchestra Filarmonica giovanile internazionale “Alpe Adria” di Gorizia, l’orchestra “Il Clavicembalo Verde” di Milano, l’ensemble I Solisti Ambrosiani. Partecipa agli stages di formazione orchestrale tenuti da U.Benedetti Michelangeli con l’Orchestra Sinfonica Giovanile del Verbano Cusio Ossola presso il teatro “La Fabbrica” di Villadossola, al seminario di approfondimento teorico e pratico dello strumentismo musicale lombardo e piemontese della metà del Settecento con l’orchestra "A. Brioschi" diretta da V. Moretto, alla Masterclass nazionale di violoncello tenuta da Stefano Cerrato presso l’associazione “Appuntamenti musicali” di Brunate ed alla Masterclass di violoncello e musica da camera tenuta da Francesco Pepicelli presso l’Istituto Civico Musicale “Alto Lario” di Dongo. E’ membro dell’ensemble vocale-strumentale Convivia Musica di Arcellasco d’Erba e della formazione cameristica “Gaudentes Musici” di Gallarate.
La giornata di domenica 4 si conclude alle 17,30 al Museo degli Studi Patri con la già accennata inaugurazione della mostra della fotografa Yoshie Nishikawa “Petali d’Oriente”, a cura del Sestante fotoclub. La mostra presenta 21 nudi femminili scattati da Yoshie Nishikawa, una fotografa che si muove tra le origini giapponesi e l’adozione italiana e che appartiene a quella sfera di donne fotografe che sono emerse in Giappone dalla metà degli anni Novanta. Nelle sue immagini, dove ritroviamo tutto il sapore del sistema simbolico giapponese, le forme femminili appaiono come un ritorno all’ordine estetico. Immagini che mostrano quello che c’è oltre il corpo nudo: uno sguardo, un gesto, una sensazione.
Filosofarti, che proseguirà fino all’11 marzo, è organizzato dal Centro Culturale Teatro delle Arti in sinergia con la Amministrazione comunale e la Fondazione Comunitaria del Varesotto e gode di patrocini illustri, fra i quali spiccano la Regione Lombardia, l’Assessorato alla Cultura del Comune, la Provincia di Varese, il Miur nella sua espressione provinciale U.S.T., come da tre anni a questa parte l’Ex Irre Lombardia – Gestione Commissariale, e, da quest’anno, oltre all’Università dell’Insubria nell’ambito del progetto ‘Giovani pensatori’, anche l’Università degli Studi San Raffaele di Milano.
Tutte le informazioni sono anche al sito www.filosofarti.it, oltre che ai link dal sito www.teatrodellearti.it.
Gli scritti dei relatori saranno in visione e in vendita nelle librerie del centro di Gallarate: Carù, Rinascita e Biblos.
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