Quale sarà il futuro del Parco del Ticino?
L'elezione dei nuovi vertici dell'ente Parco sono state rinviate per permettere l'approfondimento dei programmi per il futuro. Il tema è tornato nell'incontro con i candidati promosso dal comitato Viva Via Gaggio
Viva Via Gaggio mette al centro del dibattito il futuro del Parco del Ticino, che attende l’elezione dei nuovi vertici, rinviata dopo metà febbraio. Tra i motivi, la necessità – chiesta dall’assemblea degli enti locali che voterà – di approfondire i programmi dei singoli candidati.
Il comitato nato a Lonate Pozzolo ha promosso un dibattito con tutti i candidati alla carica di Presidente e Consigliere del CdA: al dibattito – dopo che erano arrivate conferme da tutti – sono intervenuti alcuni candidati, mentre altri hanno rinunciato dando comunicazione scritta a poche ore dall’incontro. Di seguito una sintesi dei temi toccati, proposta dagli organizzatori
Si è svolto sabato 11 febbraio, nella sede del Parco di Tornavento di Lonate Pozzolo, ex Dogana Austro-ungarica, l’incontro con i candidati alla carica di Presidente e Consigliere del Consorzio del Parco lombardo della Valle del Ticino. L’incontro promosso dal comitato Viva Via Gaggio in collaborazione con le altre associazioni ambientaliste attive nel territorio, ha reso finalmente possibile la conoscenza diretta con le persone designate dai tre partiti politici a reggere le fila del parco.
Ottimo il confronto con i candidati al Parco del Ticino, con una partecipata presenza di pubblico, tra cui molti amministratori locali che non avevamo mai incontrati i nuovi candidati, oltre che una rappresentanza di tutte le associazioni, nazionali e locali, che si occupano di tutela ambientale.
Sono emersi molti degli aspetti critici che il nuovo Consiglio di Gestione ed il nuovo Parco si troveranno ad affrontare, e principalmente:
1. l’Expo e le sue implicazioni territoriali: le possibili ricadute positive ( la valorizzazione dell’agricoltura e le opportunità offerte dal turismo sostenibile) e quelle negative ( le nuove e inutili cementificazioni );
2. il Master Plan di Malpensa che ha visto un’enorme partecipazione delle associazioni e dei sindaci, nella recente Valutazione d’Impatto Ambientale, con una netta e ben motivata posizione contraria del Parco, il quale ha dimostrato impegno e richiesta di rispetto delle regole, una linea d’azione che i candidati presenti si sono dichiarati di voler proseguire nella prossima amministrazione;
3. i confini del Parco, aggrediti dalla legge regionale che rende possibile una loro modifica, a favore di un ulteriore consumo di suolo;
4. le sempre più scarse risorse economiche;
5. il ruolo della Regione Lombardia, che parla di “governance” ma si attesta saldamente, nel caso del Parco, su di una posizione di “command and control” misconoscendo la capacità di autonomia e di autogoverno dei sindaci.
La discussione ha evidenziato ancor più, qualora fosse non sufficientemente chiaro, come non solo i temi sul tavolo, ma anche i bisogni della comunità dei Sindaci del Parco, richiedano una preparazione e una conoscenza delle tematiche di assoluta eccellenza, e come vada ricercato, nell’interesse del parco in primis, ma anche delle comunità locali rappresentate dai sindaci, un quadro di esperienze, conoscenze e competenze assolutamente coerente e condiviso. Solo la conoscenza e la chiarezza sul programma di lavoro possono portare ad individuare le persone più adatte ad interpretare questi ruoli.
Ma l’incontro ha anche riservato spiacevoli sorprese da parte di ben quattro dei cinque candidati a Presidente, i quali non hanno presenziato all’incontro. L’assenza, già preannunciata la scorsa settimana, dei candidati Fracassi e Stornaiuolo, ma ciò che è apparso inaccettabile e anche poco gradevole nella forma è come due dei candidati, secondo alcune fonti, più accreditati dal punto di vista partitico, abbiano all’ultimo momento declinato il confronto, i candidati Beltrami e Crea, che con un comunicato congiunto (doppia stranezza) hanno all’ultimo minuto declinato l’invito precedentemente accettato, adducendo non chiare forme di rispetto istituzionale (verso chi non si capisce, se oggi erano presenti tra gli altri quelli che sono i riferimenti istituzionali dei candidati e cioè i Comuni facenti parte del Parco).
Ecco invece i presenti: Luigi Duse (PD, candidato presidente e consigliere), Simone Pintori (PdL candidato consigliere) Alberto Benedetti (Lega, candidato consigliere) e Cesare Spreafico (auto dichiaratosi non facente parte di alcun partito e indicato dalla Provincia di Milano, candidato a consigliere)
Possiamo così commentare: se alcuni candidati – i consiglieri – in teoria ci sono e hanno dimostrato di voler condividere opinioni e linea d’azione, è buio totale sui candidati presidenti, sulle loro opinioni, sulle competenze e conoscenze del “sistema parco”, sulla loro trasparenza e comunque sulla loro disponibilità e capacità di dialogo con la cittadinanza attiva.
Seguono solo le disposizioni dei mandanti (la Regione? il Partito? i Comuni?) o sono anche impreparati al ruolo? Rimandiamo la domanda all’Assemblea dei Sindaci. Sta a loro dare una risposta.
Di fatto non vi è stato modo di confrontarsi in assoluta libertà e trasparenza su quello che veramente il Parco del Ticino dovrà essere in futuro, e questo certamente non è un buon viatico per un ruolo di governo così importante.
Tornavento, 12 febbraio 2012
Per gli organizzatori:
Walter Girardi, Comitato Viva Via Gaggio
Raffaella Filippini, Associazione Amici della Natura ad Arsago
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