Aquilone: nemmeno si è riusciti a decidere!

Il comitato genitori della scuola materna cassanese “L’aquilone” attacca la giunta comunale per la mancata decisione sul futuro della scuola e lo fa con un comunicato rilanciato sulla pagina Facebook creata appositamente per provare a salvare l’istituto: «Ieri sera, in Consiglio Comunale, l’ultima risposta da dare, forse dall’ultimo consesso di questa amministrazione era semplice: SI oppure NO. Ossia approviamo il capitolato per l’esternalizzazione con iter avviato nel luglio 2011 oppure no? E come si può? Manca il numero legale? Vabbè dai abbiamo scherzato…- scrivono i membri del comitato genitori -. Ed invece è andata così, quello che si leggerà sui giornali, sugli articoli dei media on-line, non è assolutamente in grado di descrivere le sensazioni provate durante il consiglio comunale. In fondo all’ordine del giorno c’era l’Aquilone, si capiva già che veniva tenuta per ultima la patata bollente, l’incognita che, se posta come primo punto, poteva essere in grado di far saltare subito gli equilibri della maggioranza, rendendo impossibile concludere le istruttorie di tutti gli argomenti da trattare. E quindi aspettiamo, a dir la verità solo una quarantina di minuti e poi via. Proviamo a descrivere, naturalmente con occhio da Comitato. L’assessore alla partita illustra la completezza e la bontà del capitolato, ringraziando tutti i soggetti che hanno partecipato, omettendo di indicare che la Commissione Diritto allo studio, nell’imbarazzo più completo, nemmeno è riuscita ad approvarlo in quanto si pretendeva che sulla fiducia, le osservazioni fatte al documento, sarebbero state inserite nella nuova versione. Per inciso, le osservazioni fatte in forma scritta, in larghissima parte non sono state recepite, senza spiegazione. Poi interviene il Sindaco e dice quanto già riferito in Commissione da un suo componente di partito: senza bilancio il documento non può avere alcuna operatività. Vabbè dai abbiamo scherzato…Ed invece è andata così e poi a seguire quello che la stampa riporta, dimissioni, uscita dei consiglieri e la mancanza del numero minimo per poter decidere. In questa successione di eventi noi gridavamo, già gridavamo. Questa era l’ultima occasione dove poter avere risposte e queste risposte le abbiamo chieste gridando, non si dovrebbe fare ma sono uscite dal cuore queste grida. Di risposte, come solito, non ne abbiamo avute. O siamo stati presi in giro, oppure questa è incapacità».