Enti locali e tribunale insieme a favore dei soggetti più deboli della società
Obiettivo dell’incontro era quello di esaminare e promuovere progetti a beneficio della cittadinanza e di lavori di pubblica utilità
Enti locali e tribunale insieme a favore dei soggetti più deboli della società. Si è tenuta oggi, presso la sede della Prefettura di Varese, una riunione della Conferenza provinciale Permanente, convocata d’intesa con il Tribunale di Varese. Obiettivo dell’incontro era quello di esaminare e promuovere progetti a beneficio della cittadinanza (legge 9 gennaio 2004 n. 6) e di lavori di pubblica utilità.
All’incontro, oltre al Prefetto Giorgio Zanzi ed al Presidente del Tribunale Emilio Curtò, erano presenti la Provincia di Varese, i Sindaci, gli Amministratori ed i funzionari dei Comuni del territorio, nonché il Direttore Generale ed il Responsabile dei Servizi Sociali dell’ASL di Varese.
Evidente a tutti l’importanza dell’attivazione di un sistema di interazione tra gli enti preposti alla tutela dei soggetti diversamente abili o malati ed i giudici tutelari del Tribunale, al fine di dar vita ad un sistema organizzativo flessibile in cui l’incapace, il disabile, il malato, trovino sempre maggiore tutela e supporto.
Il crescente aumento delle Amministrazioni di sostegno impone la necessità di avere un maggiore bacino di “amministratori” a cui attingere, essendo sempre più frequente l’esigenza di provvedere alla nomina di un soggetto esterno al nucleo familiare, per assenza di stretti congiunti o per inidoneità dei familiari alla funzione.
Al riguardo sono state condivise iniziative per la promozione delle iscrizioni nell’elenco ufficiale di amministratori di sostegno, a disposizione dei giudici e degli interessati, onde realizzare un supporto organizzativo stabile, razionale e monitorato al servizio del settore “protezione incapaci e soggetti deboli”.
Nel corso della riunione è stata inoltre illustrata la portata delle previsioni delle disposizioni in materia di lavoro di pubblica utilità di cui al d.lgs. n. 468/1997, consistente nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso enti e organizzazioni di assistenza sociale o volontariato, da parte di condannati, come misura alternativa alla detenzione.
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