Milano, smog e rumore ospiti fissi: PM10 e Benzene fuori legge due giorni su tre

Legambiente: “Il Treno Verde sarà porta bandiera per esportare in tutte le città italiane il modello virtuoso dell’Area C”. Decibel sempre oltre i limiti: fuori controllo giorno e notte

Polveri sottili fuorilegge due giorni su tre, con media giornaliera di 83 µg/m3 (microgrammi per metro cubo) mercoledì 28 marzo e 54 µg/ m3 giovedì 29, rispetto al limite giornaliero concesso dalla Legge per la tutela della salute umana di 50 µg/ m3 . Sotto inchiesta, riemerge anche il “fantasma” del benzene, che supera due giorni su tre i valori limite di concentrazione di 5 µg/m3 (riferiti alle quantità concesse su media annuale). L’inquinamento acustico non lascia tregua: sempre sopra i limiti i decibel registrati, tre giorni su tre, sia di giorno che di notte.
 
E’ questo il quadro che si evince dalle analisi compiute a Milano in Via Lazzaro Papi 17, dal Treno Verde, la storica campagna di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il contributo di Enel Green Power. I dati del monitoraggio sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa a bordo del convoglio ambientalista in sosta al binario 1 tronco della stazione di Porta Garibaldi da Damiano Di Simine, Presidente Legambiente Lombardia, Andrea Poggio, Vice direttore di Legambiente, Serena Carpentieri, Portavoce del Treno Verde, Maria Berrini, Presidente AMAT, Luca Ricciardi, Responsabile Laboratorio mobile di RFI e da Lorenzo Radice, Responsabile Politiche Ambientali di Ferrovie dello Stato Italiane.
 
Le analisi commentate sono il frutto delle 72 ore di monitoraggio realizzate dal laboratorio mobile della Struttura Operativa “Laboratori di Prove e Misure” di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), nelle intere giornate di mercoledì 28 marzo, giovedì 29 marzo e venerdì 30 marzo. Secondo quanto emerso nei tre giorni di monitoraggio, sono risultati sotto controllo i valori di biossido di zolfo, monossido di azoto, monossido di carbonio e ozono. Da tenere sotto osservazione invece sono i dati rilevati per quanto riguarda il benzene, inquinante attribuibile esclusivamente ai carburanti per autotrazione, che due giorni su tre supera il limite disposto per legge come massima media annuale. Si tratta di un inquinante critico, per la sua accertata cancerogenicità, e il forte auspicio di Legambiente è che venga innalzata l’attenzione su questa molecola, attraverso campagne di misura con strumentazioni adeguate a rilevarne concentrazioni che, anche se basse, possono risultare estremamente problematiche per la salute umana. Per quanto concerne i valori relativi alle polveri sottili, queste si sono attestate al di sopra della soglia di guardia, superando il limite giornaliero di 50 g/m3 previsto dal DL n. 155 del 13/08/2010, nelle giornate del 28 e 29 marzo e si sono mantenute appena sotto il limite nella giornata del 30. La media giornaliera di PM10 più alta è stata di 83 g/m3, registrata nel primo giorno di osservazione.
 
Analoghe osservazioni emergono anche dalle analisi compiute dall’equipaggio del Treno Verde che, con strumenti scientifici forniti da Con.Tec, una centralina portatile che consente di fare monitoraggi itineranti, ha effettuato un’ istantanea delle polveri sottili ad “altezza uomo”, camminando per le strade milanesi nella giornata di giovedì 29 marzo, dalle 17.00 alle 18.00. Il tragitto ha interessato Piazzale Maciachini al Duomo (metro), l’ingresso del Policlinico in Via Sforza per proseguire a piedi fino a Porta Romana. Durante il percorso, la media oraria registrata, è stata di 54mg/m3 per le PM10, con un 35% costituito da PM2,5.
 
Del resto, l’Arpa Lombardia conferma l’allarme smog per tutta la regione: i capoluoghi di provincia lombardi sono tra i primi in classifica nella black list italiana per numero di giorni di sforamento dei valori del PM10. Sondrio è l’unico capoluogo a non aver ancora esaurito i 35 giorni di superamento consentiti. In testa alla classifica regionale, a soli 3 mesi dall’inizio dell’anno: Cremona con 68 superamenti, Bergamo e Brescia a quota 62 e Milano con 65: anche se siamo ancora lontani dai 151 giorni oltre i limiti con cui Milano ha chiuso il 2011, il primo trimestre del 2012 si chiude con dati che restano tra i peggiori del decennio trascorso, confermando che la lotta contro l’aumento di traffico e smog in Lombardia è una partita ancora tutta aperta.
 
«La sfida è difficilissima ma esperimenti coraggiosi come quello di Area C a Milano dimostrano che si può vincere – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – anche se in termini di riduzione delle immissioni da traffico è solo una goccia nell’oceano, area C sta insegnano a migliaia di cittadini che si può vivere, e meglio, usando molto meno l’automobile e molto di più le proprie gambe e il trasporto pubblico. Ci auguriamo che il nuovo ‘Milano Lifestyle’ diventi sempre più uno standard da imitare nel resto della regione, e ciò dipende molto da quanto le istituzioni vorranno incoraggiare questo cambiamento». Area C migliora la vita ed è un aiutino anche per il pianeta: la riduzione di traffico a Milano non ha solo ridotto la tossicità delle polveri, ma anche le immissioni di CO2. Il 36% di traffico feriale in meno nella cerchia dei navigli equivale, nell’elaborazione di Legambiente, a 1200 tonnellate in meno di questo gas serra nei primi tre mesi di attivazione, che potranno diventare 5000 tonnellate in meno entro fine anno se la riduzione di traffico proseguirà. Di nuovo, si tratta di una goccia se il dato è confrontato con le emissioni complessive di CO2 da traffico prevalentemente stradale, che l’inventario Inemar stima per la Provincia di Milano in 5 milioni di tonnellate/anno: ma è la prima goccia di quello che, se lo vogliamo, può diventare un vantaggioso cambio di stile di vita, per tutti e con risultati che potranno sorprenderci, perfino per il portafoglio di quanto sono costretti a restare ‘automobilisti per necessità.
 
«Contrariamente all’opinione corrente, per la maggioranza dei cittadini, l’AreaC ha reso il centro di Milano più e non meno accessibile», dichiara Andrea Poggio, vicedirettore Legambiente. La maggioranza di chi vi entra infatti spende meno di prima: circa 40mila hanno abbandonato l’auto e vanno e vengono in centro a piedi, in bicicletta e soprattutto con i mezzi pubblici. Ma anche una parte degli automobilisti che pagano l’ingresso, 33 mila privati sommati a 5.300 veicoli commerciali, pur pagando 3 o 5 euro di ingresso, risparmiano molto di più con la sosta, perché trovano più facilmente posto nei parcheggi meno cari del centro. «L’AreaC ha aumentato le entrate per i mezzi pubblici e ridotto la spesa, anche individuale, per l’auto privata, e si sta rivelando un ottimo modello per la riduzione del traffico da esportare in tutte le città italiane- sottolinea Poggio-. Per questo il Treno Verde si fa porta bandiera della buona esperienza e porterà i positivi risultati di questi primi mesi nelle prossime tappe, una testimonianza che viaggerà anche nelle altre campagne che Legambiente organizzerà sulla mobilità e sulle città».
Il monito conseguente ai commenti dei dati rilevati dal Treno Verde riguarda anche la situazione dell’inquinamento acustico, un fattore spesso sottovalutato ma che invece influisce negativamente sulla salute e il benessere dei cittadini.
 
«Dall’esame dei dati raccolti nell’arco delle tre giornate di misurazione, si evidenzia che durante i periodi diurni, i livelli uniorari del Leq rimangono costantemente tra i 67 e 70 dB(A) con picchi che si sono attestati a ca. 73 dB(A) nella giornata del venerdì 30 Marzo; mentre nei periodi notturni, si riscontrano valori dei Leq orari da 63 a 65 dB(A) – dichiara Luca Ricciardi, Responsabile del Laboratorio mobile di RFI -. Il limite di decibel relativi alla Zonizzazione Acustica in cui ricade Via Lazzaro Papi, ovvero la classe IV, di 65 Leq per le ore diurne e di 55 Leq per quelle notturne, è stato superato rivelando un rischio per la cittadinanza esposta. Relativamente a questi limiti, si sono registrati superamenti medi di circa 3-5 dB nelle ore diurne e di circa 8-10 dB nelle ore notturne. Sarebbe pertanto auspicabile – sottolinea Ricciardi -, che si provvedesse a studiare tutte le misure necessarie a raggiungere ed a mantenere i livelli di inquinamento acustico al di sotto dei valori limite».
Il Treno Verde, evidenzia anche quest’anno il valore ambientale della mobilità sostenibile fuori e dentro i perimetri urbani. In tal senso, il trasferimento di quote importanti di spostamenti dai mezzi privati su gomma a favore dei mezzi pubblici e del trasporto su rotaie può essere determinante. 
«Milano è uno dei poli fondamentali del Sistema AV che, con i suoi 25 milioni di viaggiatori che nel 2011 hanno preferito il treno all’auto e all’aereo, ha permesso di evitare l’emissione in atmosfera di 600.000 tonnellate di CO2- afferma Lorenzo Radice, Responsabile Politiche Ambientali di Ferrovie dello Stato Italiane-. In particolare, viaggiare in Frecciarossa da Milano a Roma consente di risparmiare oltre il 70% delle emissioni di CO2 rispetto all’auto e ben l’80% in confronto all’aereo. La maggiore sostenibilità ambientale del treno si conferma anche nei minori consumi energetici e nelle ridotte emissioni di polveri sottili: relativamente alla tratta Milano – Roma si consumano, per esempio, 29,6 litri di carburante per passeggero per l’auto, 41,4 per l’aereo e 9,5 per il treno, e si emettono 21,2 gr di polveri per passeggero per l’auto, 7,2 per l’aereo e 3,9 per il treno».
Un contributo al miglioramento della qualità dell’aria e della sostenibilità ambientale può arrivare anche dallo sviluppo delle energie rinnovabili, core business delle politiche di Enel Green Power, main partner del Treno Verde.
 
«Iniziative come questa del ‘Treno Verde’ promossa da Legambiente contribuiscono a formare una coscienza diffusa della sostenibilità ambientale – ha commentato, Claudio Fiorentini Responsabile Relazioni Esterne Macro area nord Enel -. Come Enel Green Power crediamo fortemente nel valore e nelle potenzialità dell’efficienza, del risparmio energetico e della produzione da fonti rinnovabili. Fonti che non sono solo a basso impatto ambientale, ma utilizzano al meglio le risorse presenti sul territorio, grazie ad impianti distribuiti di piccola e media taglia. Una produzione sostenibile dell’energia, la maggior attenzione al risparmio energetico e lo sviluppo e diffusione della mobilità elettrica, costituiscono una risposta certa in termini di riduzione dell’inquinamento e dei gas serra, per contrastare il cambiamento climatico e dare un contributo importante alla costruzione di un futuro sostenibile per il nostro Paese».

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Pubblicato il 31 Marzo 2012
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