Scuole private parificate: ottimo livello, pochi soldi
Riunione dell'associazione Avasm-Fim che riunisce 163 scuole della provincia con 12.850 studenti. Un momento per presentare l'offerta ma anche i problemi economici
Incontro questa sera, mercoledì 14 marzo, al salone Estense di via Sacco a Varese organizzato dall’Avasm – Fism l’associazione provinciale che riunisce le scuole private parificate. L’evento vedrà ospiti il dott. Claudio Merletti, Dirigente Ufficio Scolastico Territoriale di Varese e Chicco Colombo, relatore dei corsi di formazione a.s. 2010/2011.
Sarà soprattutto un momento per presentare il Quaderno Pedagogico relativo ai corsi di formazione docenti svolti nell’anno scolastico 2010/2011 relativamente al tema "Il corpo nella conoscenza del mondo, un tu che diviene un noi e scopre la sua originalità".
Si parlerà di didattica e di formazione, ma anche di metodologia e di esperienze di classe. Sarà, insomma, l’occasione per presentare ciò che viene fatto dalle 163 realtà scolastiche riunite nell’associazione e che rappresentano circa 12.850 alunni.
Le scuole parificate sono una risorsa per molti piccoli comuni nella prima fascia di età, rappresentano, infatti, spesso le uniche opportunità come scuole dell’infanzia. A fronte di ciò, però, questi istituti affrontano problemi economici non indifferenti: « Quello della crisi economica sarà un tema toccato solo marginalmente – precisa il presidente dell’Avasm-Fism Silvano Rolandi – È chiaro, però, che il problema di far quadrare i conti è un assillo per molte realtà. Il primo problema è quello di ottenere i finanziamenti dallo Stato che arrivano senza scadenze precise, così molti amministratori sono costretti a salti mortali impegnandosi anche in prima persona economicamente. Ci sono realtà, come quella di Varese, dove la convenzione con il Comune è così precisa che non c’è possibilità di imporre o prevedere aumenti di costi se non dietro specifico accordo. Ci sono realtà, invece, che si ritrovano a dover gestire problemi economici e cercano di risolverli con il minor impatto sociale: a Luino, per esempio, a fronte di un taglio corposo delle sovvenzioni comunali, i genitori riuniti in assemblea hanno deciso di mettere mano al portafoglio per mantenere l’elevato livello della scuola. Il momento, comunque, non è così grave: in dodici anni di presidenza non ho mai vissuto la chiusura di una scuola e credo sia legato anche all’ottimo livello educativo e formativo che le nostre realtà hanno raggiunto».
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