Basso, il sogno è finito. Il Giro in mani straniere
In cima allo Stelvio il varesino paga altri secondi e ora è quinto in classifica. Tappa al belga De Gendt, Rodriguez resta in rosa, Hesjedal rimane favorito prima della cronometro di Milano
Dal nostro inviato – Le montagne del cuore non sono bastate. Il Mortirolo e lo Stelvio, monumenti al ciclismo che in passato hanno contribuito a costruire la grande carriera di Ivan Basso questa volta premiano altri nomi, altri corridori, altri campioni tutti dal nome straniero. La terza vittoria in carriera al Giro d’Italia per il varesino rimane così un sogno, e forse non è un caso se a quasi 35 anni conquistare la maglia rosa è praticamente un tabù (ci riuscì solo Magni): le tre settimane di corsa ti consumano, ti asciugano e alla fine ti respingono.
Quella di Ivan è dunque una sconfitta, seppure onorevole: anche sulle rampe dello Stelvio Basso (nella foto, subito dopo l’arrivo) ha perso terreno dai migliori ma ha provato a stare con loro e, quando non ne ha avuto più, ha chiuso limitando al massimo il distacco, tanto da essere ancora quinto in classifica. Una graduatoria in cui ha fatto irruzione prepotente Thomas De Gendt. Questo belga di 25 anni che viene dalla zona di Anversa è stato autore di una prova colossale che si è conclusa non solo con la vittoria per distacco sulla “Cima Coppi” ma anche con il prepotente ritorno nella lotta per il successo finale. Il fiammingo, partito con 5’40” di ritardo da Rodriguez si è lasciato alle spalle i big tra Mortirolo e Stelvio, ha pian piano ripreso gli altri attaccanti di giornata e nel corso della salita decisiva è arrivato a 4” dalla maglia rosa virtuale. Solo nel finale, quando si è accesa la bagarre tra gli uomini di classifica, il suo vantaggio è scemato ma ora De Gendt è quarto e vanta ottime qualità da cronoman.
Il Giro 2012 è dunque in mani straniere: il leader della corsa è sempre lo spagnolo Rodriguez che anche oggi è rimasto a ruota tutto il giorno salvo scattare nell’ultimo chilometro con un contrattacco furioso che gli ha permesso di staccare Hesjedal (di 14”) e saltare Scarponi puntellando così il primato. I favori del pronostico però sono ancora per il canadese della Garmin nonostante una giornata meno positiva rispetto a Pampeago. Hesjedal ha corso da maglia rosa pur senza indossarla, ha avuto a disposizione il compagno Vande Velde per gestire il ritmo sullo Stelvio, ha provato a fare selezione in prima persona prima di cedere qualcosa nel finale da gente più fresca. Rodriguez e Scarponi, ma sulla Lampre di quest’ultimo non mancano le nubi per la gestione della giornata. Dietro De Gendt infatti si è piazzato Damiano Cunego, che è rimasto a lungo con il belga e con lo spagnolo Nieve (terzo) e avrebbe potuto dare una mano a Scarponi. Il marchigiano però è forse scattato tardi, a meno di 3 dall’arrivo, e a quel punto il compagno di squadra era già troppo vicino all’arrivo per poter rallentare e attenderlo. Pasticcio o no, sta di fatto che la squadra diretta dal ds Damiani rischia di rimanere giù dal podio di Milano, perché l’invasione straniera rischia di completarsi all’ombra della Madonnina, nella cronometro conclusiva di 30 chilometri esatti.
Caldes/Val di Sole – Passo dello Stelvio (220 Km)
Ordine d’arrivo: 1) Thomas DE GENDT (Bel-Vacansoleil); 2) Damiano Cunego (Ita-Lampre) a 56”; 3) Mikel Nieve (Spa-Euskaltel) a 2’50”; 4) Joaquim Rodriguez (Spa-Katusha) a 3’22”; 5) Michele Scarponi (Ita-Lampre) a 3’34”; 6) Ryder Hesjedal (Can-Garmin) a 3’36”; 7) John Gadret (Fra-Ag2r) a 4’29”; 8) Rigoberto Uran (Col-Sky) a 4’53”; 9) Sergio Henao (Col-Sky) a 4’55”; 10) Ivan BASSO (Ita-Liquigas) s.t.
Classifica: 1) Joaquim RODRIGUEZ; 2) Ryder Hesjedal a 31”; 3) Michele Scarponi a 1’51”; 4) Thomas De Gendt a 2’18”; 5) Ivan BASSO a 3’18”.
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