Basso sfiora la vittoria a Cortina

Il varesino ("Oggi si sono visti i primi segnali") battuto in volata dalla maglia rosa Rodriguez. Dopo il Giau rimangono in sei, ci sono anche Scarponi e Pozzovivo. Crolla invece Kreuziger

La rasoiata della maglia rosa Rodriguez permette allo spagnolo di conquistare la frazione di Cortina d’Ampezzo, primo dei tre tapponi che decideranno il Giro d’Italia. Un arrivo che per poco non finisce nel carniere di Ivan Basso: ottimo oggi il varesino della Liquigas e non si fa torto a nessuno nel dire che il nostro portacolori avrebbe meritato il successo della 17a frazione. Basso (foto da www.teamliquigascannondale.com) , molto ben spalleggiato dalla Liquigas-Cannondale, ha imposto il ritmo sulle prime salite, ha condotto le danze sul decisivo Passo Giau, ha provato a vincere la tappa con uno scatto ai 1.500 metri e si è anche prodotto nell’azione a lui meno congeniale – la volata – nella quale ha saltato Scarponi ma è stato battuto da Rodriguez.
Come si capisce dai nomi, il Giro ha finalmente regalato la prima battaglia importante per il successo finale: i quattro gran premi della montagna hanno infatti dato i primi due verdetti dell’edizione 2012, con il gruppetto dei possibili vincitori ristretto a sei corridori e con l’eliminazione dell’attesissimo Roman Kreuziger. Con il ceco è saltata per aria l’intera Astana, una delle squadre più forti che ha iniziato a sgretolarsi sulla penultima salita, la Forcella Staulanza dove la crisi di fame ha colpito Kreuziger. Sulle prime rampe del Giau è quindi crollato anche Paolo Tiralongo facendo perdere ogni speranza agli azzurrini del Kazakistan.
Davanti sono rimasti presto in sei: Basso, Rodriguez, Scarponi, Pozzovivo, la maglia bianca Uran e il canadese Hesjedal che ha dimostrato grande valore e ha difeso la seconda piazza in classifica. Ivan, che era rimasto senza il capo-gregario Szmyd oggi in giornata no, ha lavorato in prima persona sul Giau ma non è riuscito a fare selezione. Quando però ci si aspettava il sestetto al completo in cima alla salita, uno scattino di Pozzovivo ha messo in difficoltà Scarponi (problemi di crampi) che anche nella successiva discesa verso Cortina (dove Basso è andato meglio del previsto) ha faticato a rientrare. Il marchigiano della Lampre si è salvato in extremis, rientrando sui rivali a 2 chilometri dall’arrivo. La volata ha quindi visto emergere la furbizia e la gamba di Rodriguez, per altro rimasto in posizione di attesa per tutto il giorno: dopo che Basso si è lanciato e ha superato Scarponi, il Purito ha accelerato e saltato il varesino negli ultimi venti metri, dedicando il successo all’amico Xavier Tondo, morto esattamente un anno fa.
Domani – giovedì – ultima tappa tranquilla e tutta veneta: si va da San Vito di Cadore a Vedelago (Treviso) con un traguardo che tornerà a premiare un velocista tra quelli rimasti in gruppo. Poi sarà ancora battaglia alpina: venerdì a Pampeago e sabato allo Stelvio. E domenica la cronometro definitiva di Milano.

PARLA IVAN – Ospite al "Processo alla tappa", Basso ha espresso una certa serenità pur non potendo gioire al 100%. «Oggi ci siamo dati battaglia fin dal Passo Duran ed è stata una giornata di grande ciclismo; la classifica non si è mossa esattamente come volevo ma i primi segnali sono arrivati». La buona notizia è che Ivan è riuscito a comandare la corsa nonostante un imprevisto: «Oggi ho perso Szmyd che fin dall’inizio della tappa non stava bene e quindi ho dovuto prendere l’iniziativa di persona fin dall’inizio del Giau». Il capitano della Liquigas (oggi comunque ottimi Agnoli, Capecchi e soprattutto Caruso) ha però evitato di sbilanciarsi quando gli è stato chiesto quanto margine può avere in salita rispetto a oggi. «Oggi non potevo fare più di questo. Non è bastato e quindi riproverò venerdì e sabato anche perché nel gruppo dei migliori continua a esserci Hesjedal che a cronometro è pericolosissimo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Maggio 2012
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