Brugnoli: “Ottenuta nuova liquidità, ora le banche facciano più credito alle imprese”

La richiesta del presidente di Univa al sistema bancario dopo la decisione della Bce di concedere liquidità illimitata fino alla fine del 2012. Sempre più aziende segnalano commissioni accessorie sull’insieme dei fidi accordati

L’annuncio del presidente della Bce Mario Draghi (foto), secondo cui «La Banca Centrale Europea rifornirà le banche di liquidità illimitata a tre mesi al tasso fisso dell’1% fino alla fine del 2012» farà piacere agli  imprenditori alle prese con il credit crunch (la stretta del credito). Giovanni Brugnoli, presidente dell’Unione degli industriali della provincia di Varese (Univa),  analizza la situazione degli imprenditori alla luce delle dichiarazioni di Draghi. L’intervento della Bce sulla liquidità delle banche arriva in un momento delicato perché sempre più aziende segnalano commissioni accessorie sull’insieme dei fidi accordati, cioè il danaro costa sempre di più indipendentemente che si tratti di imprese "virtuose" o di imprese già in sofferenza. Per la cronaca, Unicredit qualche giorno fa ha annunciato un programma di finanziamenti alle imprese per 7,5 miliardi nei prossimi tre anni per capitalizzazione, start-up e accompagnamento all’export.

IL MANIFATTURIERO E IL CREDIT CRUNCH – «È una buona notizia per il sistema bancario – dice Brugnoli – speriamo che lo sia anche per quello produttivo. Come Unione Industriali auspichiamo che questa ulteriore mossa per garantire al sistema del credito le risorse in un momento di difficoltà, venga ribaltata con le giuste proporzioni anche sulle imprese manifatturiere, da troppo tempo alle prese con una restrizione del credito che non tende a diminuire. Ciò, nonostante le due iniezioni di liquidità a medio termine che la Bce ha garantito al sistema bancario prima a dicembre e poi a febbraio, con rifinanziamenti a tre anni. Una mossa che ci si aspettava portasse allo sblocco nella concessione di nuovo credito con risultati che, come sappiamo, sono stati però deludenti. Il sistema bancario avrà avuto senz’altro i suoi buoni motivi, rimane però il fatto che, da una parte la Bce continua a garantire alle banche un canale preferenziale nella raccolta delle risorse, mentre dall’altra nessun beneficio concreto negli impieghi viene registrato nel sistema produttivo. Una fotografia confermata anche dalle rilevazioni che l’Unione Industriali continua a portare avanti tra le proprie imprese associate, sempre penalizzate nella concessione del credito, sui tassi di interesse applicati, sulle garanzie integrative richieste dai vari istituti».
 
IL MESSAGGIO ALLE BANCHE – «Bisogna cogliere questa nuova opportunità concessa dalla Bce per dare credito alle imprese. Ci rendiamo conto che la decisione di ieri della Bce rappresenti un’operazione a breve termine della durata di non più di sei mesi. Ma rappresenta comunque un’ulteriore boccata d’ossigeno che le banche, nel loro stesso interesse, oltre che per quello generale, devono saper ribaltare sulle aziende. Anche solo nell’eliminazione o riduzione di quelle commissioni accessorie che stanno inesorabilmente colpendo in maniera massiccia l’insieme dei fidi accordati alle imprese. Un fenomeno che sempre più spesso i nostri associati ci segnalano. E che è sempre più difficile comprendere e condividere, proprio anche di fronte a questa politica di concessione di liquidità illimitata garantita dalla Banca Centrale Europea, senza costi di raccolta. Non si può solo ottenere. Bisogna anche concedere».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Giugno 2012
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