Fermato l’attentatore della bomba alla scuola di Brindisi
È un benzinaio di 68 anni, secondo gli inquirenti ci sono diversi elementi a suo carico: in serata è arrivata anche la confessione. Avrebbe voluto colpire il tribunale per vendicarsi di una truffa
Ha un nome e un volto il presunto attentatore che ha colpito la scuola Morvillo Falcone di Brindisi, provocando la morte di una 16enne e il ferimento di diverse altre ragazze: nella serata di mercoledì 6 giugno la polizia di Stato ha fermato, su disposizione della Procura, un benzinaio di 68 anni residente a Copertino (Lecce). L’uomo in serata avrebbe anche confessato l’atto criminale, che sarebbe stato compiuto per "vendicare" una truffa subita in passato e mai riparata: il benzinaio avrebbe voluto colpire il Tribunale, che non gli aveva dato ragione in una causa. L’edificio che ospita il tribunale si trova a breve distanza dalla scuola Morvillo Falcone, che a questo punto sarebbe estranea al fatto. Il profilo fisico dell’attentatore corrisponde secondo gli inquirenti all’uomo ripreso dalle telecamere del chiosco vicino alla scuola e anche la sua autovettura, una Fiat Punto, risulta essere stata presente in zona nei minuti vicini all’esplosione. Già nel pomeriggio i vertici della Polizia di Stato avevano escluso definitivamente la pista mafiosa e quella dell’estremismo politico.
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