Lara Comi: “Anche la Lega dica come la pensa su Unione Italiana”
La coordinatrice del Pdl interviene sulle vicende politiche bustocche che stanno agitando le acque della maggioranza, in primis il ricorso di Unione Italiana. Sulla commissione europea antimafia: "Grande risultato"
La coordinatrice provinciale del Pdl Lara Comi butta nella mischia dell’agone politico bustocco una recalcitrante Lega Nord. La vicenda del ricorso di Unione Italiana, con il conseguente rischio di annullamento delle elezioni del 2011, e dell’eventuale ruolo che il partito di Librandi ha chiesto al sindaco Gigi Farioli continua a infervorare il dibattito politico e la coordinatrice pidiellina sottolinea che «non sarà solo il Pdl a decidere cosa fare ma anche l’altra componente della maggioranza dovrà esprimersi e decidere. Sia il sindaco che le segreterie politiche dovranno farsi carico di una decisione su questo problema». L’intervento della coordinatrice è mirato soprattutto a smuovere le acque in casa del Carroccio dopo il silenzio assordante di questi giorni e viste le acque agitate che, invece, continuano a disturbare i sonni del sindaco Farioli, il quale continua a ripetere che non «vuole rimanere incollato alla poltrona» ed, effettivamente, nei giorni scorsi ha dato un segnale importante annunciando di avere pronta la lettera di dimissioni «se qualcosa non cambierà nella maggioranza».
La Comi, inoltre, intrerviene sull’appuntamento a Busto della commissione europea antimafia che a ottobre si riunirà a Busto Arsizio: «E’ un importante risultato che ho caldamente appoggiato sin dal primo momento – spiega l’europarlamentare – fui io a suggerire all’amico Rosario Crocetta di annunciarlo sul palco di quella bella manifestazione giovanile che è stata Legalitalia in Primavera. Ho chiesto personalmente a Sonia Alfano, presidente della commissione che stimo moltissimo, di promuovere questa iniziativa e sono felice che l’abbia annunciato alla Festa della Polizia l’altro giorno».
Lara Comi chiede ai politici di Busto, infine, di non fermarsi alla diatriba sulla consulta antimafia ma di «permettere a Busto Arsizio di essere trampolino di lancio di una serie di inziative sulla legalità anche in ambito europeo per andare incontro alle richieste degli imprenditori stessi i quali – conclude – in un momento di particolare crisi economica come quella attuale sentono il fiato sul collo delle organizzazioni criminali pronte ad insinuarsi nell’economia legale».
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