Morello (Udc) e Galparoli (Pdl) contro le coppie di fatto
Comunicato congiunti dei due esponenti del consiglio comunale. Nasce un'intesa tra maggioranza e alcuni esponenti dell' opposizione
Nasce un’intesa tra maggioranza e alcuni esponenti dell’ opposizione, contro la proposta di creare alcuni servizi a favore delle unioni civili nel comune di Varese. Piero Galparoli del Pdl ha emesso un comunicato congiunto con Mauro Morello dell’Udc, per esprimere contrarietà a ogni provvedimento in tal senso. Ecco il testo completo
La Costituzione Italiana, all’articolo 29, comma 1, recita: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare". Lo stesso Aristotele considera la famiglia come “l’associazione istituita dalla natura per provvedere alle necessità dell’uomo”, famiglia basata sull’unione tra uomo e donna, cellula base della nostra società, luogo dove nasce e cresce il suo stesso futuro e dove i figli sono la finalità prima.
Non si può ignorare che il fenomeno crescente delle semplici unioni di fatto, e l’insistente campagna d’opinione, volta ad ottenere dignità coniugale ad unioni anche fra persone appartenenti allo stesso sesso, mette in discussione, il fondamento stesso della nostra società che, come abbiamo sopra evidenziato,trae la sua legittimità oltre che dalla cultura filosofica occidentale in maniera particolare dalla costituzione italiana. Le unioni civili trarrebbero la propria giustificazione, secondo i suoi sostenitori, nella libertà dell’essere umano. La libertà non è però illimitata: “ Deve arrestarsi di fronte all’albero della conoscenza del bene e del male, essendo chiamate ad accettare la legge morale che Dio da all’uomo”. Così scriveva Papa Paolo Giovanni II nell’Enciclica Veritatis Splendor.
Noi sottoscritti, Piero Galparoli e Mauro Morello, Consiglieri Comunali di Varese, eletti rispettivamente nelle file del PdL e UDC, riteniamo che la proposta presentata dai Consiglieri Cordì, Civati e Mirabelli, inerente il “Regolamento per il riconoscimento delle Unioni Civili”, non possa, per i motivi sopra esposti, essere accolta ne tantomeno condivisa, fermo restando il diritto alle libertà dell’individuo già espresse e codificate dal nostro ordinamento.
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