Vitucci: “Voglio una Cimberio di gente motivata”

Il nuovo allenatore biancorosso si presenta al PalaWhirlpool. "Prima di valutare la lunghezza della rosa guardo agli stimoli che possono avere i giocatori. Chi arriva dev'essere funzionale al futuro di Varese"

Inizia con due omaggi l’avventura di Francesco Vitucci alla guida della Pallacanestro Varese: il primo è per il suo predecessore Carlo Recalcati, il secondo per i “vicini di casa” del Varese 1910 a un passo dal sogno promozione. «Non posso sostituire uno come Charlie, che saluto volentieri, ma al massimo vengo al suo posto, perché un’icona del nostro basket come lui non è sostituibile – spiega il 49enne coach veneto – Con Recalcati ho un ottimo rapporto, lo considero una grande persona e anche per questo ho un compito ancor più difficile che però affronto con voglia e grande determinazione». E poi, pur da profano del pallone con solo un’accennata simpatia milanista prosegue rivolto ai cronisti: «Mi fa piacere conoscervi e so che siete tutti molto presi per quel che sta succedendo qui vicino allo stadio. Ed è giusto così perché il Varese sta realizzando un’impresa davvero grande».

Da lì in poi però, c’è solo il futuro e Vitucci lo sottolinea anche quando gli viene chiesto se sarà seguito a Varese da qualcuno dei suoi “americani di Avellino” tra cui non mancano i pezzi pregiati. «Bisogna prima vedere se qualcuno di loro vuole lasciare l’Irpinia e soprattutto se qualcuno fa al caso nostro perché l’importante è che chi arriva dev’essere funzionale al futuro di Varese e non al passato di Avellino». Insomma, la “pesca” non è ancora cominciata, almeno ufficialmente anche se il neo-tecnico biancorosso promette di mettersi subito al lavoro nella sua nuova veste: «Questi primi giorni mi serviranno a entrare nei dettagli della situazione generale, compresa quella dei contratti dei vari giocatori. Poi inizieremo a pensare alla squadra anche se la mia attività di scouting è già iniziata per capire che tipo di gruppo allestire. Lasciatemi qualche giorno di studio e poi cominceremo, con il management, a costruire anzitutto lo staff tecnico (sempre di attualità il nome di Bizzosi nel ruolo di vice, confermato Jemoli come terzo ndr) e poi il team dando la priorità e il massimo rispetto verso quei giocatori che hanno vestito la maglia della Cimberio fino agli ultimi playoff».
Inutile però chiedere di fare nomi per possibili conferme: «Varese quest’anno aveva buoni giocatori che hanno dato tutto a questa squadra; faremo alcune valutazioni ma di sicuro chi verrà confermato lo sarà perché è di mio gradimento e non perché ha già un contratto o altri motivi». Per quanto riguarda il tipo di squadra da confezionare, Vitucci non si sbilancia troppo: «Ho letto il dibattito sulla possibilità di avere una rosa più o meno ampia e quello dipenderà anche dalle risorse a disposizione – prosegue – Sceglieremo giocatori che hanno le giuste motivazioni per venire alla Cimberio, gente che capisca e che senta la tradizione che c’è a Varese. Questa dev’essere una spinta positiva, non un peso».

Di Vitucci a Masnago si vocifera da tempo, anche se il rapporto è sbocciato solo nelle ultime settimane. «Al di là di qualche “sondaggio” passato, la trattativa vera si è aperta e chiusa velocemente proprio nei giorni in cui Avellino mi ha convocato per propormi di allungare la mia esperienza in Irpinia. In quella però Varese mi ha fatto la sua proposta, interessante e molto concreta e così l’ho accettata nonostante per me sia stata una scelta molto difficile visto che in Campania ho trascorso due stagioni positive sotto molti profili. Ma ho anche ritenuto che fosse il momento di cambiare e di accettare una proposta da una piazza importante come Varese: ora però so di dover ripagare chi mi ha dato fiducia».
Una fiducia nata anche durante la sua visita al PalaWhirlpool da avversario, quando Vitucci fece espressamente i complimenti per l’attenzione data dalla società anche a ciò che non è direttamente collegato al basket. «Mi piace vedere che si lavori a tutti gli aspetti di una squadra. Qui c’erano spogliatoi vecchi e malconci, ora c’è un’area perfetta per preparare la partita. Questo palazzetto è sempre più curato in tutte le sue parti e giocare qui è una esperienza davvero bella. L’unica cosa che non mi piace è quella gabbia per gli ospiti che sembra piuttosto una struttura da “maxiprocesso” alla mafia… ma qui credo che intervengano disposizioni esterne alla società».
Per quanto riguarda gli obiettivi stagionali l’allenatore nato a Venezia continua a mantenere la linea diplomatica, senza proclami: «La cosa principale è provare a fare il massimo con la squadra che avremo a disposizione. Il campionato è stato molto equilibrato, dipenderà anche dalle nostre rivali. Intanto credo sia necessario lavorare fin da subito di concerto: una stagione può essere paragonata a una scalata alpinistica: si parte da un campo base e poi si sale sempre di più, campo dopo campo fino a quelli avanzati. E per riuscire ad arrivare in vetta è necessaria la collaborazione massima da parte di tutti». E così da domani, Vitucci indosserà i ramponi, impugnerà la picozza e muoverà i primi passi per arrivare a piantare la bandierina biancorossa più in alto possibile.

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Pubblicato il 08 Giugno 2012
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