Controlli nel weekend, otto arresti e venti denunce
I carabinieri hanno predisposto un servizio straordinario. Denunciati soprattutto guidatori ubriachi, mentre le manette sono scattate per alcuni ladri e per alcuni ricercati
Patenti ritirate e arresti a raffica nel Rhodense: sono i risultati delle operazioni di controllo ad ampio raggio promossi dalla Compagnia Carabinieri di Rho anche nell’ultimo fine settimana. Otto gli arresti, venti le denunce (queste ultime in particolare di guidatori che avevano bevuto troppo).
Nel mirino – oltre come sempre a periferie degradate, stazioni ferroviarie e metropolitane, supermercati ed aree notoriamente frequentate da spacciatori – soprattutto la circolazione stradale, nell’ottica di prevenire le cosiddette “stragi del sabato sera”.
Il notevole incremento del flusso veicolare, tipico del periodo estivo, ha infatti indotto i militari ad attivare posti di blocco sulle principali arterie stradali, utilizzando etilometri per “scovare” ubriachi alla guida. E ben 18 sono stati i soggetti denunciati per guida in stato di ebbrezza alcolica. Tutti italiani, di età compresa tra i 23 ed i 54 anni, operai, impiegati e studenti, residenti a Milano, nel rhodense, nel bollatese e nelle Province di Novara e Varese, di rientro da discoteche, bar e ristoranti ove avevano trascorso il sabato e la domenica sera. A loro si sono aggiunti un egiziano ed un romeno di 27 e 30 anni, sorpresi alla guida senza aver mai conseguito la patente. Circa 150 le autovetture controllate, con 20 patenti ritirate e quasi 200 punti decurtati per violazioni relative soprattutto a guida pericolosa.
Gli arresti hanno invece riguardato un rumeno di 32 anni ed un egiziano di 39 sono stati arrestati per il furto di 100 litri di gasolio dall’interno di una fonderia di Arese; due ragazze di origine rumena di 41 e 27 anni sono finite in manette per aver asportato oltre 200 Euro di cosmetici da un supermercato del bollatese; due italiani, un magrebino ed un romeno, di età compresa tra i 24 ed i 31 anni, sono stati invece tratti in arresto in esecuzione di ordini di carcerazione, dovendo scontare pene da 1 a 2 anni di reclusione per reati contro il patrimonio.
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