Formigoni si difende: “Sono pulito, non mi dimetto”
Il presidente, indagato per corruzione insieme al faccendiere Daccò, affronta i giornalisti in un'infuocata conferenza stampa a Palazzo Lombardia: «Non c'è traccia dell'atto corruttivo nelle carte in mio possesso»
«Non c’è nessuna novità rispetto a quanto avete scritto stamattina, siccome sono sereno e non nulla da temere da questa indagine non mi dimetto». Così Roberto Formigoni durante la conferenza stampa che si è svolta oggi, mercoledì, a Palazzo Lombardia, prevista come da calendario per far conoscere le decisioni della giunta ma trasformatasi ben presto in un match con i giornalisti che hanno cercato di incalzare il presidente in tutti i modi, spesso andando a sbattere contro le non risposte di Formigoni.
Il governatore ha rintuzzato, per l’ennesima volta, le domande riguardanti i rapporti tra lui e Daccò, soprattutto in merito alle vacanze e alle cene che la procura sostiene siano state pagate dal faccendiere indagato a sua volta per lo scandalo relativo alla Fondazione Maugeri. «Sono stato informato dalla Procura solo oggi alle 13.25 mentre molti di voi erano già a conoscenza di tutto da ieri sera – ha replicato Formigoni – per quanto riguarda le carte devo dirvi che le ho lette, rilette e sottoposte ad alcuni miei giovani amici studenti di giurisprudenza. Siamo tutti d’accordo su un punto, non vi è traccia dell’atto corruttivo, presupposto fondamentale per poter indagare una persona per il reato di corruzione».
Formigoni ha anche fatto i complimenti ai giornalisti per come hanno trattato la notizia del rinvio a giudizio del collega presidente della Regione Puglia Nichi Vendola: «Complimenti per come avete trattato il rinvio a giudizio del collega Vendola. Nessuno di voi l’ha trattata in prima pagina ma dopo la 15esima con piccoli articoli molto equilibrati. Sono convinto che Vendola saprà dimostrare la sua innocenza». E poi chiede un riequilibrio: «Sono sicuro che domani la foto di Vendola sarà più grande della mia». Tornando alle carte che lo riguardano il presidente ha anche detto che «si parla di delibere che si riferiscono ad una miriade di fondazioni sanitarie tutte trattate allo stesso modo. Abbiamo sempre pubblicato in maniera trasparente qualsiasi atto di questa giunta. Parliamo di delibere che mettono in atto leggi votate dai consiglieri, perlomeno dalla maggioranza di loro».
Nessun favoritismo a Fondazione Maugeri e San Raffaele che avrebbero ricevuto quanto spettava loro secondo le leggi regionali in materia. Formigoni sottolinea anche che «se dei fondi sono stati malversati si tratta di fondi privati – ha spiegato – nessun vantaggio dalla Regione alla Maugeri e al San Raffaele. Se avessimo dato più soldi ad un istituto gli altri non avrebbero protestato?» si è chiesto anche il governatore che poi ha specificato riguardo ai rimborsi delle funzioni non tariffate «sono stati distribuiti in base a decine di parametri. Per l’85% sono andate a enti pubblici e per il 15% a enti privati pur rappresentando, questi ultimi, il 30% del totale. Poi ci dicono che noi aiutiamo il sistema sanitario privato». Riguardo alla sua lunga storia con la giustizia conclude con un paragone calcistico: «Sarà il dodicesimo gol a zero per me – scherza – le altre 11 volte ne sono uscito pulito e anche questa volta sarà uguale».
Alla conferenza stampa era presente anche il vice-presidente Andrea Gibelli della Lega Nord che ha confermato «l’impegno della Lega in questa giunta resta invariato, si va avanti anche perchè non vi è nulla di nuovo rispetto a quello che sapevamo già».
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