Lavorare di domenica ai tempi della crisi
Il tema del lavoro festivo è sentito e di stretta attualità vista la riapertura del dibattito sulla liberalizzazione degli orari. Una lettrice che lavora in un supermercato ha inviato una lettera al giornale e subito si è scatenata una discussione molto animata che ha spaccato nettamente in due i lettori
La domenica al lavoro. Il tema è di stretta attualità vista la riapertura del dibattito sulla liberalizzazione degli orari di lavoro e i provvedimenti del decreto "salva Italia" del Governo Monti. Lo si vede soprattutto dal fervore con cui i lettori di Varesenews hanno commentato la lettera di una lavoratrice di un centro commerciale, naturalmente aperto la domenica.
La lettera è sì di una lavoratrice ma è anche di una mamma che rimpiange le domeniche a casa passate con i propri figli. Una questione che già avevamo affrontato qualche mese fa sul nostro giornale.
L’opinione pubblica su questo argomento si spacca letteralmente in due tra coloro che ritengono il dibattito offensivo, in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando e nei confronti di chi il lavoro non ce l’ha; e coloro che invece difendono a spada tratta l’inviolabilità di un meritato e sacro giorno di riposo.
Nel mezzo, però, ci sono tante storie di vita che si intrecciano con la conciliazione della propria felicità e i ritmi del lavoro. Il fattore che più di ogni altro può cambiare i ritmi e i luoghi di socializzazione di una società.
La nostra lettrice Anna ha una vita di lavoro alle spalle, ha sempre lavorato di domenica, ma non è affatto soddisfatta: «ho avuto un’attività commerciale per 33 anni, che gestivo da sola – spiega – ho il rimpianto delle cose non fatte alla domenica con i miei figli, soprattutto quelle vicino a natale o quando loro giocavano una partita e io mi dovevo accontentare del filmino. Quanto ne è valsa la pena? non ne è valsa».
Non è dello stesso parere Gianluca che racconta: «lavoro a Natale ferragosto pasqua e tutte le feste dell’anno e ovviamente tutte le domeniche da 22 anni con me altre 8 persone con famiglia e nessuno punta i mitra". Franco sposta poi il tema affiancandola a quello della disoccupazione: "sono 7 mesi che sono a casa senza lavoro. Mi fa arrabbiare chi si lamenta perché lavora di sabato o di domenica". Magari, come ricorda Claudio, "pagato il 30% in più degli altri giorni».
Il lettore Claudio però non fa i conti con i tanti contratti
precari che "regolamentano" tanti nuovi posti di lavoro. Glielo ricorda Oscar che che dice: «Il 90% delle persone che si sono ritrovate a lavorare obbligatoriamente di domenica non percepisce nemmeno lo straordinario e non ha più la possibilità di pianificare nulla nella propria vita privata».
«Non vengono rispettati né i turni né la paga festiva – rincara la lettrice Maria Assunta -. Chi ha questo genere di lavori non si incontra che raramente con la famiglia ed è pagato come nei giorni feriali con i nuovi tipi di contratto: di che parliamo se non di schiavitù!».
Ma non è così per Mirko che su Facebook scrive: «il problema è che ci siamo abituati tutti troppo bene e nessuno è più disposto a fare sacrifici,ce ne renderemo conto quando non ci sarà più lavoro, per nessuno, poi rimpiangeremo il fatto che potevamo lavorare anche la domenica».
Ed infine Carlo che ricorda, «si deve lavorare per vivere e non vivere per lavorare».
Trovate che sia giusto così?
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Scontro tra due auto sulla strada di Pianbosco
axelzzz85 su Regione Lombardia: la mozione di sfiducia contro Picchi passa grazie ai franchi tiratori nel centrodestra
Fabio Castiglioni su La plastica non è più un rifiuto: all’Università dell’Insubria un processo la trasforma in amminoacidi
GrandeFratello su Viabilità di Biumo, il consigliere Luca Boldetti chiede un confronto in Commissione
elenera su Fotografa l'aereo e litiga con il personale a Malpensa: passeggero lasciato a terra
Felice su Fotografa l'aereo e litiga con il personale a Malpensa: passeggero lasciato a terra






Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.