Inno nazionale all’inizio di ogni consiglio comunale

Approvata la mozione del consigliere di minoranza Franco Accordino. La lega si astiene. Il sindaco: “Il rispetto delle istituzioni non deve essere solo formale”

All’inizio del consiglio comunale si suonerà sempre l’inno di Mameli. Inoltre torna anche la bandiera tricolore nella sala consigliare, come la fotografia del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Punti che sono stati approvati durante l’ultimo consiglio comunale, con la mozione presentata dal consigliere di minoranza Franco Accordino. La bandiera tricolore e la foto erano già tornate nella sala consigliare dopo il risultato elettorale di giugno. Mancava l’esecuzione dell’inno.

«Ritengo che l’inno di Mameli non vada ascoltato solo ai mondiali di calcio o alle Olimpiadi – ha spiegato Accordino -. Il consiglio comunale è il momento istituzionale più alto per un’amministrazione e credo di ascoltarlo prima di ogni consiglio comunale sia doveroso per ricordare a tutti che facciamo parte della Repubblica italiana. Non pretendo ci sia la banda, ma ci sono altre soluzioni come un semplice cd».

 

A favore della mozione si è subito dichiarato il presidente del consiglio Carlo Uslenghi: «Anche io volevo proporre una mozione di questo tipo, mi sono occupato di mettere la foto del presidente che non c’era stata negli ultimi anni. Ma adesso guardiamo avanti». Sulla stessa linea anche il consigliere Piergiorgio Campanini che ha ricordato come una identica mozione fosse stata presentata e bocciata quattro anni prima.

«Condivido la mozione – ha aggiunto il sindaco Laura Cavalotti -, ma vorrei aggiungere che sarebbe l’ideale avere la partecipazione di tutti ai festeggiamenti del 2 giugno che abbiamo reintrodotto noi dopo 20 anni che non si celebravano. Il rispetto delle istituzioni non deve essere solo formale».

 

«I festeggiamenti del 2 giugno si sono sempre fatti – ha risposto il consigliere della Lega Nord Stefano Candiani -. Personalmente ritengo che queste cose non facciano maturare il senso civico delle persone. Sono retaggio di tempi alla Don Camillo e Peppone. Non è una foto che fa nascere il senso di istituzione nelle persone. La ritengo un’azione retorica. Non serve una fotografia, ma serve dare ai cittadini di uno Stato Presente».

La mozione è stata quindi approvata con i voti favorevoli di tutto il consiglio e l’astensione della Lega Nord.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Settembre 2012
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