Onetti: “Il nuovo rettore dovrà essere uno stratega”
Il punto di vista del direttore del Cresit: «La nostra università dovrà ritagliarsi un ruolo preciso e capitalizzare tutto il buono che è stato fatto finora»
«Mi auguro che il nostro ateneo abbia la capacità di ritagliarsi un ruolo specifico in un contesto che sta profondamente mutando». Per Alberto Onetti, docente e direttore del Centro di ricerca Cresit (Centre for Innovation and Life Science Management) dell’Università dell’Insubria, al nuovo rettore non saranno sufficienti buone capacità "politiche" e organizzative. Dovrà anche e soprattutto essere uno stratega. «Il momento è molto delicato – spiega il professore -. Siamo entrati in una fase complicata che non riguarda solo l’Insubria ma tutta l’università italiana. Le condizioni di contesto non sono più quelle degli ultimi decenni e chi non si adegua perde la sua utilità. La frammentazione degli atenei sui territori, che ha caratterizzato il passato, ormai non è più sostenibile e l’intero sistema universitario deve essere rivisto».
In questo scenario, prosegue Onetti «il ruolo e il posizionamento degli atenei e in particolare degli atenei minori come il nostro, devono essere ripensati. Cosa mi aspetto dal nuovo rettore? Proprio questo: dovrà essere in grado di farsi interprete del mutamento, dovrà avere inoltre ampia capacità di progettazione. La nostra università dovrà ritagliarsi un ruolo preciso e capitalizzare tutto il buono che è stato fatto finora su più fronti. Detto in altre parole si dovrà concentrare su quello che sa fare meglio, scegliere».
Per il professore l’università può contare anche su un alleato vicino e importante: «Non vedo critico il rapporto con il territorio, almeno per quanto riguarda il mio osservatorio. Certo questo rapporto va alimentato. Sono a Varese da più di dieci anni e ho sempre trovato una porta aperta alle iniziative di progettazione comune e delle collaborazioni di qualità. L’università deve essere un valore aggiunto per il territorio». C’è un candidato che incarna tutte queste aspettative? «Ho quasi scelto, ma preferisco non esprimermi».
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