Il camping rimane sequestrato, ma il sindaco viene estromesso

Il tribunale del riesame conferma i sigilli al Settelaghi ma toglie la custodia a Dell’Acqua. Al suo posto è stato nominato un ingegnere di Varese

Il tribunale del riesame di Varese ha confermato il sequestro del campeggio di Azzate, effettuato due settimane fa dai carabinieri su provvedimento del giudice delle indagini preliminari Giuseppe Battarino. Il provvedimento era partito dalla procura della repubblica, che indaga su abusi edilizi e ambientali, compiuti dagli amministratori della «Sette Laghi», la società che di fatto avrebbe trasformato il camping del lago in un quartiere stanziale, in barba alle leggi urbanistiche e di tutela del paesaggio. Ma la vera novità è che il tribunale presieduto dal giudice Ottavio D’Agostino ha di fatto rimosso il sindaco Giovanni Dell’Acqua dal ruolo di custode giudiziale del campeggio, affidando questo ruolo strategico e molto importante ad Alberto Speroni, un ingegnere iscritto all’albo dei consulenti del tribunale; persona molto stimata, in passato anche assessore alla cultura al comune di Varese e capogruppo repubblicano al consiglio regionale negli anni 80. 
(foto, Alessandro Scandroglio, il gestore indagato)
I giudici non hanno dunque ritenuto opportuno sommare i due ruoli di sindaco e custode, forse tenuto conto anche delle indagini della magistratura. Il pm Massimo Politi (in tandem con il procuratore Maurizio Grigo) infatti, sta indagando non solo sui 5 amministratori del campeggio, ma dovrà anche verificare come sia stato possibile mantenere per anni questa situazione di illegalità. Il decreto del gip Battarino invitava a verificare eventuali inadempienze, diciamo così, nella sorveglianza da parte della pubblica amministrazione, e le indagini probabilmente si indirizzeranno proprio verso il comune di Azzate che in questo momento è retto dal sindaco Dell’Acqua (foto sotto) e da una giunta leghista.
Il gip ha indicato nelle amministrazioni precedenti i maggiori sospetti ma la procura ha tutta la facoltà di effettuare verifiche a 360 gradi. 
Per i campeggiatori rimasti in loco tuttavia cambiano le cose, e di molto. Il sindaco è infatti conosciuto dai residenti ed è ovviamente coinvolto, anche umanamente, mentre il consulente del tribunale ha un ruolo più distaccato, ed è logico che la decisione creerà dibattito.
Mentre rimangono invariati  i termini per le richieste di poter rimanere dentro il campeggio: c’è tempo fino al 31 dicembre per presentare le domande, e la procura ha stabilito che i bisognosi saranno aiutati.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Ottobre 2012
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