Taglio degli stipendi ai politici locali, la Commissione boccia il testo

Le norme sono previste da un decreto legge dei primi di ottobre che diede vita al “caso Cattaneo”, l’assessore regionale che su twitter si lamentò del provvedimento

camera dei deputatiParere contrario della Commissione bicamerale per gli Affari regionali al decreto legge emanato dal Consiglio dei Ministri all’inizio di ottobre con l’obiettivo di tagliare i costi della politica di Regioni e Enti locali. Una decisione che creò grande dibattito anche per via della posizione presa, dall’allora assessore alle infrastruttire e trasporti della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo che si sfogò su twitter circa i profili della decisione.
Un tema, quello dei costi della politica locale, su cui si è abbattuta la mannaia della Commissione parlamentare permanente che ha analizzato il contenuto del decreto (che per essere convertito in legge deve avere il via libera del potere legislativo).
Cosa dicono i parlamentari che hanno valutato il contenuto del disegno di legge?

Pur considerando "apprezzabili" le misure "tese a determinare una riduzione dei costi della politica nelle Regioni" e ravvisando "l’opportunità di un rafforzamento della leale collaborazione tra Stato e autonomie territoriali in merito al contenimento delle spese", la bicamerale ritiene tuttavia "insufficiente l’impianto complessivo del provvedimento e di non piena compatibilità con le prescrizioni del Titolo V della Costituzione".raffaele cattaneo

Tra le misure, introduce tagli e tetti ai compensi di consiglieri e assessori (nella foto qui a fianco, Raffaele Cattaneo), lo stop ai vitalizi facili, la riduzione delle poltrone, controlli sulle attività degli enti da parte della Corte dei conti, anche con l’utilizzo della Guardia di Finanza, il pareggio di bilancio, la non ricandidabilità di amministratori che abbiano contribuito al dissesto finanziario dell’ente, controlli sulle attività partecipate. Il decreto, inoltre, fissa al 31 ottobre il termine per modificare le aliquote Imu.
Uno dei temi “tecnici” ma particolarmente discussi del dibattito sull’efficacia della decisione, fu il controllo sulle attività degli enti da parte della Corte dei conti.
I commissari, nel loro parere, hanno messo in luce proprio "specifici profili di criticità" sui "controlli di legittimità della Corte dei conti sugli atti regionali, ai fini della verifica del rispetto dei vincoli finanziari, nonché in relazione alla parificazione del rendiconto della Regione, alla tipologia delle coperture finanziarie delle leggi di spesa, alla proposta di bilancio di previsione e alla legittimità regolarità delle gestioni, in quanto comprimono eccessivamente la sfera di competenza propria delle autonomie regionali".
Secondo i parlamentari, il decreto "incide fortemente sull’autonomia organizzativa e gestionale degli enti locali" viste le norme sulla "revoca dell’incarico di responsabile del servizio finanziario; in tema di controllo della Corte dei conti sugli enti locali in ordine alla regolarità della gestione finanziaria, agli atti di programmazione e all’efficacia dei controlli interni di ciascun ente; in merito alle funzioni del responsabile del servizio finanziario dell’ente locale".

LEGGI IL TESTO INTEGRALE DELLA DECISIONE DELLA COMMISSIONE

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Ottobre 2012
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