Castori felice, piemontesi arrabbiati con l’arbitro

Il tecnico del Varese: "Tre punti fondamentali". Ma il presidente ospite Secondo sbotta: "Questo calcio ci fa vomitare"

Volti sollevati in casa Varese, faccia (una sola) scura per la Pro Vercelli: il dopo partita è su per giù quello che ci si aspetta dopo il 2-0 a favore dei biancorossi. Il primo a parlare è Fabrizio Castori che sottolinea subito di aver raggiunto la missione odierna: «I tre punti sono la cosa più importante: non erano scontati viste le difficoltà e del resto in settimana abbiamo lavorato proprio per ottenere quello. Abbiamo anche reso tutto più difficile sbagliando il rigore, un errore che ci ha un po’ frastornato, ma poi ci siamo sciolti e ci siamo meritati la vittoria». Il tecnico del Varese spiega così la mossa a sorpresa di Corti difensore centrale: «Ci ho pensato per tutta la settimana ma non sapevo se ce l’avrebbe fatta a giocare. Quando ho capito che l’avrei recuperato l’ho utilizzato; mi sembrava la scelta più affidabile per coprire quel ruolo». Castori fa i complimenti agli avversari per il gioco espresso, non per le recriminazioni: «La Pro Vercelli ha venduto cara la pelle; l’abbiamo piegata grazie a due grandi giocate di Nadarevic. Però non capisco le loro proteste: espulsione e rigore erano netti, a noi già contro l’Empoli un “non fischio” ci è costato il pareggio».

Dopo Castori in sala stampa si presenta Massimo Secondo, presidente dei bianchi piemontesi, e il discorso è diametralmente opposto. «Dal punto di vista tecnico la partita è poco commentabile visto che abbiamo giocato per 94′ in dieci contro undici. E se parliamo del perché prendiamo tutti sei mesi di squalifica. Oggi sono contento di come ha giocato la squadra e cioé con grande cuore. Il resto l’avete visto: se il calcio è questo fa un po’ vomitare». Un concetto ripetuto due volte, perché Seconda contesta anche il fallo di Fiamozzi su Iemmello (chiedendo l’espulsione del terzino) e «anche una trattenuta su Espinal in occasione di un corner». Poi tenta, senza troppo riuscirci, la via dell’ironia su rigore ed espulsione: «Potevano espellere anche il portiere: 3×2 come nei supermercati». Beato lui, ci viene da aggiungere, che ha tutte queste certezze: di sicuro il rigore non è solare ma se c’è stato il fallo (e può esserci stato) l’espulsione è inevitabile a norma di regolamento.

Torna il sereno quando a parlare sono due dei protagonisti del match del “Franco Ossola”, Enis Nadarevic e Daniele Corti. «Sono contento per prima cosa per la vittoria, poi per il gol: ho avuto la possibilità di provare quel tiro ed è andata bene. Con l’uomo in meno la Pro Vercelli si è mossa bene e per noi, senza Neto, è tutto un po’ più difficile anche se chi ha giocato ha fatto una bella partita. Nel complesso credo che abbiamo meritato i tre punti, fondamentali per il nostro campionato. Per quanto mi riguarda infine, ho provato a giocare di più per la squadra; sicuramente il gol mi ha caricato e sbloccato per il resto della partita».
Sull’insolito ruolo di stopper, Corti confessa: «Preferisco giocare a centrocampo anche se mi adeguo. Per fortuna però le cose si sono messe bene fin da subito: non è stato facile vincere ma tutto sommato poteva essere più dura. Abbiamo patito un po’ solo l’ingresso di Di Piazza che è molto veloce mentre io non giocavo da tempo, però tutto sommato non abbiamo concesso occasioni particolari». Infine il mediano, oggi con fascia di capitano, “legge” la situazione del Varese in rapporto alle altre: «Non osserviamo troppo la classifica ma giochiamo una partita per volta: inutile guardare troppo avanti. Proviamo a fare più punti possibili: tra squalifiche e infortuni c’era fuori gran parte della squadra ma abbiamo dato un’ottima prova delle qualità del gruppo».

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Pubblicato il 24 Novembre 2012
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