Gaspensa, frutta e verdura “solidali” per battere la crisi
Sono una ventina le famiglie che danno vita al Gruppo d'Acquisto Solidale di Gallarate, che ha iniziato la sua esperienza da poche settimane: si acquista una volta a settimana, in gruppo
«Mezzo chilo di insalata rossa… ho fatto 550, lascio?». Conversazioni dal fruttivendolo? No, conversazioni da “gasisti” del sabato mattina. A Gallarate sono una ventina le famiglie che acquistano mediante un Gruppo di Acquisto Solidale (Gas), il sistema che permette di fare la spesa in modo consapevole e con prodotti di qualità (risparmiando anche, almeno su certi prodotti). Si ordinano settimanalmente i prodotti di stagione, si gestisce insieme la divisione dei prodotti che arrivano in cassette, si consuma frutta e verdura (ma anche formaggio e olio) fatti nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori.
Il gruppo si chiama Gaspensa (che mette insieme la sigla G.a.s. e il riferimento "d’area" di Malpensa) ed è nato a Gallarate in pochi mesi, sull’onda dell’entusiasmo suscitato da un paio d’incontri “esplorativi” promossi dalla Cooperativa Ex Aequo e dall’Associazione Italiana Sviluppo Locale, che ha una sede a Gallarate, quartiere Crenna. «Abbiamo costituito una Associazione di Promozione Sociale lo scorso 11 ottobre» spiega Cristina Rizzelli, presidente di Gaspensa. «L’iniziativa ha avuto grande successo, ci sono una settantina di persone che ci hanno contattato tra mail, pagina Facebook, visite improvvisate. E oggi sono circa venti le famiglie che fanno ordini tutte le settimane».
Come funziona? Il Gruppo d’Acquisto Solidale acquista frutta e verdura da piccoli produttori, rigorosamente biologici e rispettosi della dignità del lavoro in tutte le fasi: le famiglie di “gasisti” preparano un ordine la domenica e le cassette arrivano il sabato successivo, preparate in settimana da Aequos, consorzio di gas che garantisce i passaggi intermedi. Il sabato mattina un gruppo di “gasisti” raggiunge il punto di distribuzione intermedia (Solbiate Arno) recuperando le cassette. E così – con un tavolino, un paio di bilance, qualche cassetta di scorta – si “smistano” gli ordini. «Funziona molto il passaparola, ma il Gas funziona anche perché tutti capiscono che non è come andare al supermercato, ma che ci si mette a disposizione del gruppo. Del resto è un impegno minimo, due ore al sabato, secondo la disponibilità di ognuno». C’è chi si diverte a muovere cassette di pomodori ogni sabato e chi preferisce dare una mano solo un paio di volte al mese: il momento dello “smistamento” dei prodotti è anche un’occasione per fare quattro chiacchere, assaggiare insieme una varietà di frutta (anche se ora non si è in stagione), proporre l’acquisto da un produttore che si conosce. «La solidarietà – spiegano – è interna al gruppo, perchè si fa insieme, ci si scambia esperienze e opinioni. Ed è anche verso i produttori, perché stabilisce rapporti di fiducia reciproca ed evita che i coltivatori siano costretti a “svendere” i prodotti a bassissimo costo alla grande distribuzione». Ragazzi e famiglie di “Gaspensa” si trovano di volta in volta in luoghi diversi: una riunione a casa di un socio, lo smistamento del sabato nel cortile di casa di un altro. In attesa di una sede fissa.
Il listino è ampio, si sta “costruendo” man mano che aumentano anche le persone che collaborano a Gaspensa. A inizio estate si è acquistato il parmigiano-reggiano “terremotato”, ora è la volta dell’olio d’oliva, acquistato da un piccolo produttore del Sud-Italia: l’ordine si sta raccogliendo in queste settimane. Soprattutto su alcune varietà di prodotti, c’è anche un risparmio economico, legato agli acquisti diretti. L’esperienza di Gaspensa sarà anche presentata domenica 11 novembre nell’evento sullo sviluppo locale che Aislo organizza a Villa Delfina, a Crenna.
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