I sindaci scendono in piazza, Fontana: “Dimettiamoci”

Manifestazione in fascia tricolore e con il gonfalone per chiedere la riscrittura delle regole e ribadire la contrarietà all'estensione del patto di stabilità ai Comuni tra 1000 e 5000 abitanti

Una manifestazione nazionale per chiedere la riscrittura delle regole per tutti i Comuni e ribadire l’assoluta insostenibilità e ingestibilità tecnica dell’estensione del patto di stabilità ai Comuni tra 1000 e 5000 abitanti e chiedere la sua cancellazione.

Con queste motivazioni l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, l’ANCI è scesa oggi in piazza, mercoledì 21 novembre, a Milano per una mobilitazione straordinaria. Sindaci e gli Amministratori locali – in fascia tricolore e con il gonfalone – si sono riuniti dalle 9.30 a Piazza Santa Maria delle Grazie a Milano e si sono poi diretti in corteo verso piazza della Scala.

«L’applicazione del patto di stabilità anche ai piccoli Comuni (quelli compresi tra i 1000 ed i 5000 abitanti), prevista a partire dal 1 gennaio 2013, è una prospettiva insostenibile – ha dichiarato nei giorni precedenti Graziano Delrio, Presidente ANCI – non solo per il sacrificio finanziario richiesto ma anche per la sua irragionevolezza e ingestibilità tecnica se applicato a bilanci di entità ridotta, estremamente rigidi e con una dipendenza quasi totale da fonti esterne per cio’ che riguarda gli investimenti».
(Nella foto il sindaco di Varese Attilio Fontana, quello di Milano Giuliano Pisapia e il sindaco di Reggio Emilia Graziano Del Rio)
«Dobbiamo dimetterci tutti e riconsegnare la fascia – ha esortato dal palco Attilio Fontana sindaco di Varese – solo dopo questo gesto estremo potremo aprire delle trattatve serie con il governo. Gli diamo altri giorni di tempo per discutere sulle nostre proposte. Poi meglio lasciar perdere cosi’ ci mettono loro la loro faccia. Noi sindaci siamo l’ultima rappresenanza della democrazia in un paese dove la democrazia è stata dimenticata».

"I piccoli Comuni – aggiunge Mauro Guerra, Coordinatore nazionale piccoli Comuni ANCI – sono nella impossibilita’ di governare ragionevolmente i flussi di cassa così come richiesto dal patto di stabilità. Inoltre, gli stessi Comuni il prossimo anno saranno impegnati a costruire le gestioni associate obbligatorie di quasi tutte le funzioni fondamentali. Un processo di per se complesso, difficile e assolutamente incompatibile con la rigidità delle regole del patto di stabilita’ definite su ogni singolo ente".
"Tutto ciò, unitamente al devastante impatto recessivo e di blocco delle economie locali minori che queste misure produrrebbero, impone a Governo e Parlamento di riesaminare l’intera questione, scongiurando l’estensione del patto a partire dal 1 gennaio 2013. Non ci sottraiamo ai doveri di contribuire al risanamento della finanza pubblica – conclude Guerra – ma anche per questo chiediamo con forza, e lo faremo tutti insieme in piazza a Milano, che non si estenda l’applicazione di norme irragionevoli e dannose per la gran parte del Paese e delle economie locali. Occorrono risposte urgenti in questa direzione".

Sull’Huffington Post il segretario generaledell’ANCI Angelo Rughetti ieri ha scritto:

i sindaci vanno in piazza perché non sono più in grado di mantenere il patto con i cittadini e quindi di svolgere la funzione che la Costituzione assegna ai comuni: essere la cerniera fra istituzioni e bisogni delle comunità. Quando un comune non è in grado di garantire scuole sicure, territori curati, maestre, di fare opere pubbliche o di offrire servizi sociali a chi è in difficoltà, vuol dire che quel comune non serve. Perché se un ente territoriale che vive per dare risposte alle famiglie e alle imprese non è in grado di esercitare le funzioni proprie e storiche che sono il Dna stesso del comune, allora occorre alzare la voce per cambiare le politiche nazionali, altrimenti meglio andare a casa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Novembre 2012
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