Meglio gli oratori che i centri commerciali

Per Franco Agnesi, vicario episcopale, la crisi è stata un acceleratore che ha permesso di aprire uno sguardo nuovo sull’economia. La campagna lanciata dalla Confesercenti insieme alla Cei (Conferenza episcopale italiana) per riscrivere la legge sulla liberalizzazione degli esercizi commerciali e le aperture domenicali. «Io dico messa la domenica e quindi sono un lavoratore – commenta sorridendo Agnesi –. Il tema del lavoro domenicale non ha solo una valenza confessionale ma riguarda la qualità delle nostre relazioni perché ci sono forme di incontro che non possono avvenire se non nella gratuità».
Dono e gratuità, nell’enciclica "Caritas in veritate" di Papa Benedetto XVI, hanno un ruolo centrale nel disegnare il nuovo tempo. «La gratuità – spiega il vicario episcopale – non riguarda il dopo, cioè quando si è già lavorato e guadagnato, ma deve essere contemporanea all’agire, quindi è qualcosa che deve essere dentro l’economia stessa».
La destrutturazione del tempo e dello spazio nel lavoro ha cambiato la geografia delle abitudini sociali e i luoghi dove nascono e si coltivano le relazioni. Senza scomodare l’antropolo francese Marc Augé, teorizzatore dei «nonluoghi», il fatto che i parcheggi dei centri commerciali sono sempre pieni a qualsiasi ora e in qualsiasi giorno della settimana, domenica compresa, confermano che le famiglie hanno eletto questi luoghi a «tempio» della socialità. Un fenomeno che di riflesso chiama in causa la metamorfosi subìta dai tradizionali luoghi di aggregazione sociale. «Bisogna ridare ad alcune istituzioni la funzione aggregativa che hanno sempre avuto – conclude Agnesi – . Penso ad esempio alle parrocchie e agli oratori che non possono essere solo un luogo dove si fa il catechismo, ma devono essere rinnovati partendo da questa riflessione e dalla funzione eucaristica della chiesa».