Se l’impresa emigra a un’ora dal confine
Fisco più leggero, burocrazia al minimo e servizi mirati. Il Canton Ticino, come i Grigioni e il Vallese, attua da anni intense azioni di marketing per attrarre imprenditori dall'estero
Svizzera meta prediletta per le imprese che fuggono dai paesi dell’Unione Europea. Secondo la stampa elvetica l’ultima grande azienda intenzionata a trasferirsi nella Confederazione è la Coca-Cola Hellenic, la maggiore società per capitalizzazione borsistica in Grecia, pronta a spostarsi nel Canton Zugo. Ticino, Vallese e Grigioni restano invece i territori maggiormente interessanti per le imprese italiane. Da alcuni anni questi cantoni hanno attuato un marketing territoriale massiccio per attrarre sul territorio gli investimenti degli imprenditori esteri. Come avviene nell’ambito del "Progetto Copernico", un piano di promozione economica studiato per favorire gli insediamenti delle aziende italiane e promosso dal Dipartimento federale dell’economia di Bellinzona. Ai titolari delle aziende straniere non viene offerta solo una fiscalità più conveniente ma anche la garanzia di infrastrutture efficienti, burocrazia ridotta al minimo e incentivi allo sviluppo. Una concorrenza territoriale agguerrita soprattutto per le province di confine, basata su fattori strategici, ancor di più in un periodo di diffusa spending review. Trasferire l’impresa all’estero, specie quando la frontiera si trova solo a pochi chilometri di distanza, oltre che conveniente può essere in alcuni casi anche una scelta di sopravvivenza.
Tra i punti di forza c’è poi la posizione: «Il Ticino – si legge nella presentazione di Copernico – è l’unico cantone a sud delle Alpi, rappresenta la porta d’ingresso alla Lombardia, con la quale condivide non solo lingua e cultura, ma anche stretti rapporti economici. La contiguità con la Lombardia consente di raggiungere Milano da Lugano in un’ora di auto o di treno, oltre ad assicurare un agevole collegamento all’aeroporto internazionale di Malpensa. Una situazione ottimale, destinata a migliorare ulteriormente grazie ai progetti di sviluppo in corso, tra i quali: l’allungamento della pista dell’aeroporto di Lugano-Agno, che consentirà di ampliare un’offerta di destinazioni che già oggi include, tra gli altri, voli quotidiani verso Zurigo, Ginevra e Roma e connessioni con Londra e le principali capitali mondiali; il completamento, previsto nel 2013, del nuovo collegamento ferroviario tra Lugano e Malpensa che consentirà di raggiungere l’aeroporto in meno di un’ora; l’apertura nel 2017 di Alptransit, il più lungo tunnel ferroviario al mondo, che consentirà di spostarsi dal centro di Lugano al centro di Zurigo in poco più di un’ora e mezza».
I settori più vivaci non sono solo quelli storici come l’elettronica e la meccanica. Particolarmente attrattivo è anche il distretto del life science e i settori emergenti che negli ultimi anni si sono affermati proprio grazie ad importanti insediamenti di aziende internazionali, come il settore della logistica o delle energie rinnovabili. L’economia ticinese è composta di circa 20’000 imprese, in gran parte piccole e medie imprese, che in totale offrono circa 170’000 posti di lavoro. Quasi la metà della popolazione attiva è costituita da stranieri, dei quali 50’000 sono frontalieri. Il 70% della popolazione attiva è occupata nel settore terziario, il 28% nel secondario e il 2% nel primario.
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