Zocchi: “Regione, ora una lista unitaria”

Il commento del segretario provinciale di PRC-FDS sulle primarie regionali: «Il risultato, ben al di là delle aspettative, di Di Stefano è un dato politico ineludibile. Le sue idee di eticità, equità, solidarietà e sostenibilità dovranno chiaramente entrare a far parte del programma della coalizione guidata da Umberto Ambrosoli»

Si sono concluse sabato anche le elezioni primarie per decidere il candidato presidente del centro-sinistra in regione Lombardia. Ha vinto Umberto Ambrosoli con l’ampio risultato del 56,66%. Significativo tuttavia, il risultato del secondo classificato, Andrea Di Stefano, che si attesta sul 23,23%. La partecipazione è l’altro aspetto positivo poiché è andata ben al di là delle migliori aspettative dello stesso comitato organizzatore: quasi 151.000 votanti a fronte dei 100.000 ipotizzati. Per quanto riguarda la provincia di Varese Marco Zocchi segretario provinciale di Prc e Fds commenta così: «Uno straordinario dato di partecipazione, per la nostra provincia, quasi 8.000 votanti, ed uno straordinario risultato per Andrea Di Stefano. E soprattutto se si tiene conto di due fattori: la contestualità delle primarie nazionali, che hanno risucchiato tutta l’attenzione dei mezzi di comunicazione, e la brevità della campagna elettorale. Eppure, in questi pochissimi giorni, abbiamo visto come attorno al programma ed alla persona di Di Stefano si siano raccolte così tante adesioni da parte di semplici cittadini, di componenti le istituzioni, di forze politiche, di importanti e riconosciute associazioni, di parti del sindacato. E questo è l’indice, a mio avviso, della capacità di attrazione delle idee chiare e concrete del direttore di Valori». E prosegue, sul dato provinciale: «Un dato lusinghiero, considerando che Rifondazione, e poi il PdCI, sono state le uniche strutture organizzate a sostenere fin da subito la candidatura di Di Stefano. E che Umberto Ambrosoli aveva alle spalle la macchina della mobilitazione derivata dal sostegno ufficiale di PD, SEL, IdV e PSI. Anche se, strada facendo, la concretezza e l’alternativa forte e chiara delle idee di Di Stefano ha convinto tante e tanti anche all’interno di questi partiti che all’inizio si trovavano su diverse posizioni. Ed ecco lo straordinario risultato di oltre il 23% dei consensi. La Provincia di Varese, con più di 1500 voti assoluti, si attesta come quarta provincia pro-Di Stefano in regione, senza contare, naturalmente, l’eccezionale risultato della sua Milano».
Ed ora tutti con Ambrosoli? «Ora resta l’imperativo di spazzare via gli ultimi 17 anni di formigo-leghismo dalla nostra regione. Quel sistema, commisto con Comunione e Liberazione, che ha ammorbato e continua ad ammorbare, dalle cronache di questi giorni, la scena politica e sociale della Lombardia, tra personalismi, affarismi, inchieste, infiltrazioni e quant’altro. Ed il risultato, ben al di là delle aspettative, di Di Stefano è un dato politico ineludibile. Le idee di eticità, equità, solidarietà e sostenibilità del suo programma dovranno chiaramente entrare a far parte del programma della coalizione guidata da Umberto Ambrosoli. E potranno farlo arricchendo l’intera coalizione. Questo risultato è stato l’esito di un importante ed innovativo processo di aggregazione sui contenuti. Un processo che, secondo me, non deve fermarsi, ma che va fatto fruttare. Tutti coloro che si sono ritrovati nel programma di Di Stefano dovrebbero da subito lavorare per la costituzione di una lista unitaria che, all’interno della coalizione di centro-sinistra, si faccia carico di portare avanti la forza del risultato delle primarie e dell’idea di un altro modello di sviluppo. È questa la sfida di queste ore e noi vogliamo giocarcela tutta.»

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Pubblicato il 18 Dicembre 2012
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