Boschina invasa da fango, “faremo un nuovo sopralluogo”
A metà dicembre l'assessore Senaldi ha fatto un primo controllo per il collaudo, prima della consegna dell'opera da parte dell'impresa incaricata: "Ci sono ancora problemi per l'acqua, interverremo"
Dopo la pioggia e la neve di dicembre, si tornerà a lavorare per risistemare la Boschina di Gallarate, “invasa” dal fango che si è formato in alcuni punti probabilmente per un ristagno d’acqua, come ci hanno segnalato anche alcuni lettori. «Faremo un ulteriore sopralluogo per decidere come intervenire per risolvere il problema» spiega oggi Angelo Senaldi, l’assessore all’urbanistica che si è occupato della questione negli ultimi mesi.
La zona del pianoro agricolo di Crenna – molto frequentata dai gallaratesi (e non solo) che vanno a correre e passeggiare – è stata interessata, nell’autunno scorso, dai lavori di rifacimento della strada: l’intervento è inserito tra le opere pubbliche collegate alla costruzione del grande complesso edilizio di via Monte San Martino, approvato alcuni anni fa. L’amministrazione comunale – dopo le proteste di chi temeva un intervento troppo invasivo – aveva organizzato due assemblee per rivedere il progetto e adattarlo alle richieste venute da residenti della via Boschina e cittadini “utenti” della zona.
A che punto siamo, dunque? Primo punto, l’opera non è ancora definitiva, visto che non è stato fatto il collaudo (il momento, cioè, in cui il Comune certifica che i lavori sono stati fatti correttamente dall’impresa): «Abbiamo fatto un sopralluogo il 17 di dicembre con tecnici comunali e collaudatore. Abbiamo verificato che evidentemente ci sono dei problemi» spiega ancora Senaldi.
Secondo punto: «avevamo già verificato che c’erano due zone che presentavano problemi, con il fondo diventato molle». In particolare il problema – abbiamo verificato anche con un controllo visivo – riguarda soprattutto la zona d’ingresso venendo da via Egeo a Crenna, un punto della via dove già in passato si formavano pozze d’acqua e sui cui si era chiesto d’intervenire.
Senaldi conferma che altri tratti della strada sterrata hanno un fondo «molto compatto», che dimostrerebbe secondo l’amministrazione comunale che il fondo scelto (una “terra stabilizzata” contenente anche una percentuale di calce) resiste bene. «Il problema delle acque stagnanti esiste ed è stato studiato: il profilo della strada è stato studiato con pendenze laterali proprio per consentire alle acque di defluire». Allo stesso modo «anche le canaline di scolo sono state studiate per evitare problemi», posizionandole nei punti critici (nella foto: la strada nel novembre scorso, a lavori quasi finiti). Sono state realizzate – spiegano dal Comune – con una certa larghezza e riempite poi parzialmente con ghiaia grossa, che consente all’acqua di defluire.
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Per il resto, la possibilità di modifiche resta aperta, nell’ambito del progetto d’accordo tra l’operatore privato (il costruttore di via Monte San Martino) e il Comune. Già fino ad oggi sono state fatte diverse modifiche al progetto, secondo le indicazioni venute dalle assemblee e tenendo conto che comunque – ripete l’amministrazione – i soldi stanziati e collegati al grande cantiere di via Monte San Martino devono essere obbligatoriamente impegnati nella zona della Boschina, come previsto dalla convenzione firmata dall’amministrazione comunale. Le modifiche – in origine la strada doveva essere anche allargata di alcuni metri – comunque hanno secondo Senaldi limitato i danni: «Immaginiamo cosa sarebbe stato se ci fosse stata la “ippovia” a lato della strada prevista dal progetto d’origine».
Ultimo punto: quando si interverrà? «Ci siamo dati appuntamento in questi giorni con l’impresa per approfondire le problematiche, dobbiamo verificare come intervenire». Il nuovo sopralluogo dovrebbe avvenire nell’arco di una settimana. Per capire poi come fare per rendere di nuovo utilizzabile dai pedoni e dai ciclisti la Boschina, liberandola dalle “colate” di fango.
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