I 5 punti del PD per la sanità
Alessandro Alfieri, candidato al consiglio regionale del PD, presenta il programma per la sanità. E parla di Ponte del sorriso e di piccoli ospedali
Sono cinque i punti saldi della politica del PD sul capitolo "sanità". Li ha presentati il candidato al consiglio regionale Alessandro Alfieri parlando ai giornalisti questa mattina, mercoledì 16 gennaio.
«Innaniztutto legalità e trasparenza saranno le due parole d’ordine. Basta a scandali o gestioni dubbie dei fondi pubblici. Basta discrezionalità e scarsi controlli».
Il secondo punto riguarda l’economicità del comparto: « Basta a valutare la salute come un business. Si devono riequilibrare i settori pubblico e privato. Non sto dicendo di cancellare il privato, perchè esiste anche un privato virrtuoso che ha contribuito a rendere più efficiente il sistema lombardo. Occorre intervenire su quanti hanno assunto il rischio d’impresa con i soldi dei lombardi. I privati devono sostenere l’economicità del modello, condividendo i costi di servizi meno monetizzabili ma necessari, come il pronto soccorso. Le risorse andranno gestite sul modello emiliano: finalizziamole, si perderà qualcosa in flessibilità ma si guadagnerà sul piano della necessità».
Terzo punto riguarda la legge 31: « Dobbiamo riequlibrare il modello. La legge 31 ha portato a massicci investimenti sugli ospedali lasciando sguarnito il territorio. Occorre rivedere e potenziare la rete di assistenza territoriale, investendo sulle cure intermedie e post acute, sui medici di medicina generale. Dobbiamo costruire alternative al letto d’ospedale, dando maggiori poteri organizzativi alle Asl ».
Disposizioni precise anche per la nomina dei direttori della sanità: « Andrà istituita una commissione esterna che valuti la rosa di nomi eleggibili. Basta con la spartizione partitica delle poltrone».
Ulima questione, molto delicata, la compartecipazione alla spesa: « Dobbiamo adottare un sistema che permetta ai cittadini di contribuire a seconda delle disponibilità. Non possono esserci tariffe indistinte. Gli over 65enni con redditi sotto i 30.000 euro devono essere esentati dal pagamento di esami e farmaci. Per gli altri si stabiliranno contributi progressivi».
Alle proposte concrete, Alessandro Alfieri aggiunge qualche considerazione politica: « Pdl e Lega ci spieghino come fanno a convivere con annunci e proclami tanto contrastanti: da una parte Cattaneo difende la legge 31, dall’altra Cherubino che si presenta come il paladino della sanità pubblica. Come pensano di conciliare queste posizioni? Inoltre, non si dimentichi che la Lega ha votato tutti i provvedimenti che hanno permesso di rafforzare il settore privato, è stata complice di tutte le scelte. I leghisti se ne sono ben guardati dallo sfiduciare Pietrogino Pezzano, indagato per presunte frequentazioni con la ‘ndrangheta, sfiducia da noi richiesta. La Lega è sempre stata connivente in tutto».
Circa le possibile scelte in territorio varesino, Alfieri si dice pronto a fare luce sul Ponte del Sorriso: «Non sono tanto i soldi che attualmente sono impiegati per quella costruzione a 500 metri dall’altro ospedale – spiega il candidato – Se vinceremo le elezioni, conti e contratti alla mano capiremo quanto costa sospendere e spostare l’attuale cantiere, con grande senso di responsabilità. Ma credo che questo sia un problema di secondo piano rispetto allo stesso futuro di questo ospedale. Dobbiamo capire se la Regione Lombardia vorrà davvero investire su un ospedale a Varese che servirà un territorio superiore alla provincia. Se sarà un punto di riferimento lombardo, allora la sua sostenibilità sarà concreta, anche se a poca distanza dal Circolo».
Sul futuro dei piccoli presidi, infine, Alfieri ha le idee chiare: « O si troverà una nuova e precisa vocazione o si dovranno chiudere. Io invito a non fare battaglie di campanile per avere piccoli ospedali con tutte le specialità: non hanno alcun senso. Se per Somma si svilupperà una vocazione riabilitativa, per esempio, allora il presidio avrà una sua vita. Per Cuasso, invece, occorrerà coinvolgere i privati che compartecipino alle spese di mantenimento. Piuttosto, si rafforzi il poliambulatorio di Arcisate, così da assicurare ogni servizio alla popolazione della valle».
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