La scuola torna in piazza: tutti uniti per cambiare

Lunedì 21 gennaio dalle 15, manifestazione di docenti, studenti, genitori e personale amministrativo. Insieme per costringere la politica a investire sull'istruzione

 La scuola torna in piazza. Una manifestazione che si annuncia come la prima uscita di un movimento unitario di tutte le diverse anime di questo mondo. Docenti, studenti, genitori e personale ata sono tutti chiamati a partecipare al corteo in programma lunedì 21 gennaio ( inizialmente era programmata per venerdì 18) con ritrovo alle 15 in piazza Repubblica. La manifestazione muoverà per le vie del centro:  prima piazza Monte Grappa, poi via Sacco, via XXV aprile, piazza Libertà, via Monte Rosa, via Copelli, via Volta per ritornare in piazza Repubblica dove ci si fermerà per il dibattito.

A chiamare tutti a raccolta il Coordinamento provinciale dei docenti chevuole far nascere un movimento di opinione importante in vista delle prossime consultazioni popolari: “Il ’68 è passato ma il ’13 è arrivato!" sarà lo slogan di quanti si ritroveranno per chiedere impegni certi sul futuro della scuola. 
« Se saremo tanti e compatti – spiega il fondatore del Coordinamento Stefano Alterini – i candidati non potranno fare a meno di confrontarsi con noi e di ascoltarci.  Sarebbe la prima volta che tutte le diverse anime che si muovono nella scuola fanno fronte unico. Se riusciamo a tenere alta l’attenzione sulla scuola, potremo avere politiche di governo che ritorneranno a parlare di cultura e di istruzione, senza mortificazioni e penalizzazioni».

Ciò che chiedono i dimostranti è riformare la Riforma ex Aprea, fermare il processo di privatizzazione della scuola e i continui tagli. Vogliono che si parli di investimenti, di modernizzazone, di qualità e di miglioramenti nel settore dell’edilizia scolastica: « I soldi ci sono, bisogna solo volerli trovare – commenta Alterini – una lotta all’evasione seria, per esempio, o modi diversi di costruire il bilancio. È solo questione di volontà. Gli operatori della scuola e tutti coloro che la frequentano devono smetterla di sopportare i mal di pancia e cominciare a chiedere ricette e soluzioni. Questo è il momento del confronto. Per la prima volta, anche a Varese, siamo riusciti a superare gli ostacoli di un terrirotio vasto e variegato: stiamo crescendo e dobbiamo iniziare a rendercene conto».

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Pubblicato il 20 Gennaio 2013
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