Varese, finale imperiale: il Brescia crolla sul traguardo

Le reti di Martinetti e Oduamadi capovolgono il risultato tra il 40' e il 42' della ripresa. Finisce 3-2 per i biancorossi, premiato il coraggio di Castori contro un'avversaria in dieci

Stasera, che sera a Masnago. Cinque gol, Varese solo al quarto posto in classifica, pubblico in tripidio ed emozioni che iniziano al 1′ e si placano solo a partita finita. Finita, per la cronaca, 3-2 per i biancorossi di Castori e il riferimento al tecnico non è certo casuale, perché sono le sue mosse coraggiose nel cuore della ripresa a ribaltare il match. Sotto 2-1 ma in superiorità numerica, il Varese ha attinto a tutti gli attaccanti e le mezzepunte a disposizione per cercare la vittoria e l’impresa è sbocciata tra l’85’ e l’87’. Prima Martinetti, poi il quasi esordiente Oduamadi (foto di S. Raso), entrambe subentrati nella seconda frazione, hanno confezionato un successo che i presenti ricorderanno a lungo.
Un trionfo tutt’altro che semplice perché il Brescia, squadra di valore, una volta rimasto in dieci per la sciagurata (ma giusta) doppia ammonizione di De Maio si è schierato a difesa della porta di Arcari lasciando pochi varchi al Varese. Ma quando l’attacco biancorosso si è riempito di uomini – dentro Ebagua, Neto, Martinetti, Scapuzzi e Odu in contemporanea – la trincea di Calori non è bastata a contenere l’impatto e così è arrivato l’uno-due che ha cambiato il destino alla partita. Non tutto oro è quello che luccica, va detto: non sono piaciute le prove dei terzini e anche Corti è risultato meno incisivo del solito. Questo per dire che il Varese ha ancora margini di miglioramento (vedere il primo gol bresciano per credere…), cosa che più che preoccupare Castori deve mettere in guardia le rivali per la corsa playoff.

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COLPO D’OCCHIO – C’è di nuovo il tributo a Bruno Arena nei distinti di Masnago, dove si gioca l’importante recupero tra Varese e Brescia. Silenzio, a lungo, sugli spalti: questa la scelta della Curva Nord in segno di solidarietà con Paolo Scaroni, ultras del Brescia che nel 2005 subì un pestaggio da alcuni agenti a Verona e ora è invalido al 100%. Una sentenza, nei giorni scorsi, ha sancito la (contestata) insufficienza di prove per i poliziotti imputati.

CALCIO D’INIZIO – La mossa inattesa sulla scacchiera di Castori è la presenza di Lazaar che festeggia il 21° compleanno con una maglia da titolare nel ruolo di ala sinistra, preferito a Kink e Odu. Il resto dell’undici biancorosso è confermato, con Neto ed Ebagua a infastidire la celebrata difesa bresciana. Calori sceglie di tenere a riposo l’airone Caracciolo, non al meglio, e di mettere in attacco l’accoppiata Corvia-Mitrovic che accenderà subito la gara. A fare da trequartista c’è invece Vitor Saba.

IL PRIMO TEMPO – Il fischio d’inizio porta subito con sé un’imperdonabile leggerezza dell’intera difesa biancorossa che concede a Corvia il vantaggio dopo 37”. Pucino (mal assistito da Troest e Bressan) si fa sorprendere da Mitrovic sulla sinistra, l’attaccante ringrazia e mette al centro dove Corvia, solissimo, calcia al volo una cannonata che vale lo 0-1.
Un avvio del genere segna l’intero primo tempo perché il Varese è subito costretto a inseguire. Neto ed Ebagua sono volenterosi, a tratti scatenati, ma la quantità va a scapito della qualità: il brasiliano vince i dribbling ma non è lucido sottoporta, il nigeriano è una furia imprecisa nei passaggi. Al 15′ però una punizione di Zecchin è chirurgica: Troest arriva in corsa, mal marcato, e fa secco Arcari per l’1-1 (foto di S. Raso).
Il danese è croce e delizia: è infatti proprio l’uomo che sta marcando al 25′, Mitrovic, a siglare il raddoppio bresciano. Gran colpo di testa in rotazione dell’ariete svedese, anche se il difensore biancorosso rimane colpevolmente ancorato al terreno.
Rete inattesa per il Varese che soffre ogni volta che la palla va nella propria area (tiro di De Maio respinto con affanno al 29′) ma che, pur a testa bassa, prova a reagire. L’occasione più netta arriva già al 27′: Lazaar esce con eleganza dalla difesa, lancia Neto che arriva fino all’area, perde il tempo per il tiro ma serve dalla parte opposta Zecchin il cui rasoterra finisce a lato di pochi centimetri. Il Brescia ricorre al fallo sistematico soprattutto quando la palla finisce tra i piedi dolci di Neto e alla fine la squadra di Calori paga caro questa decisione. De Maio, in difficoltà, “miete” per due volte il brasiliano nel giro di 4′ e viene espulso al 43′. Brescia che chiude quindi in vantaggio ma con Caldirola al posto di Saba.

LA RIPRESA – Contro un’avversaria in dieci il Varese prova subito a pareggiare grazie anche alla verve di Odu, messo subito in campo al posto di Lazaar. Proprio l’ala sfiora il 2-2 al 6′ quando Neto beffa Salamon sul fondo ma gli altri difensori fanno muro a pochi passi dalla porta. L’impeto biancorosso porta a un paio di corner e a qualche affanno tra le Rondinelle che però fanno argine e da lì in avanti soffrono relativamente i tentativi della squadra di Castori. A provarci sono i soliti noti, Ebagua e Neto, perché dalle fasce non arrivano grandi aiuti salvo qualche spunto di Odu; i terzini non si vedono mai e quando Grillo appare è per qualche cross errato.
Il Varese allora prova il tutto per tutto: Castori toglie il deludente Pucino e Kone (discreto nella ripresa) per schierare la formazione più offensiva possibile. Entrano anche Martinetti e Scapuzzi per un inedito modulo 3-3-1-3 (o 3-3-4 a seconda dei movimenti di Neto) e i due nuovi innesti si mettono subito in moto. Tiro a lato del primo, assist al bacio del secondo per Neto, fermato in area da Lasik forse con le cattive (anche Ebagua aveva chiesto un rigore, poco dopo essere rientrato da una botta al ginocchio). Come detto però, l’assetto d’arrembaggio del Varese piace e funziona: la controprova arriva al 40′ quando la solita punizione di Zecchin permette a Martinetti di pareggiare di testa (foto sopra). Ma non c’è tempo di festeggiare perché i biancorossi sono squali e il Brescia sanguina: in 2′ è l’apoteosi e ci pensa Odu a scatenarla. Palla per la gazzella nera sulla sinistra, qualche passo a rientrare e un destro che inganna Arcari, forse leggermente deviato da un difensore, comunque preciso per insaccarsi a fil di palo. Ora sì che la festa esplode: il Varese completa l’en plein con sei punti in quattro giorni. Il Verona è distante solo sette lunghezze, il Brescia torna a scivolare indietro. Che sera, stasera… l’avevamo già detto?

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Pubblicato il 22 Gennaio 2013
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