A processo per corruzione l’ex capo dei vigili di Lavena Ponte Tresa
Il pubblico ufficiale si sarebbe guadagnato l'appellativo di "mangione”: è accusato di aver favorito piccoli commercianti in cambio di panini, spese di frutta e pranzi gratis. Nei guai anche 7 piccoli imprenditori

La spesa di frutta, il paio di scarpe nuove nuove portate direttamente in Comando, passando per il panino incartato e subito scartato per smorzare la fame della tarda mattinata, o la mangiata al ristorante etnico, sempre in paese, sempre a fronte di un “do ut des“ che la legge però sanziona.
Solo accuse, naturalmente, ma che se si rivelassero valide descriverebbero una temperie godereccia per l’ex capo della polizia locale di Lavena Ponte Tresa classe 1956 originario della Sicilia oggi a processo per corruzione assieme ad altri piccoli imprenditori e ambulanti che avrebbe favorito in cambio di favori più o meno mangerecci, tanto da fargli guadagnare l’appellativo de «il mangione» come emerso dalle indagini ai tempi della guardia di Finanza.
Il tono di quanto contestato può suionare “leggero“ e far presagire una valutazione bagattellare di quanto contestato (fatti dal 2018 all’autunno 2020), ma ai tempi il pubblico ufficiale venne arrestato e messo ai domiciliari, e il fatto destò grande scalpore (e sui social si scatenarono fior di commenti). Le indagini delle Fiamme gialle si inserirono nel sottobosco di ambulanti con banchi esposti al mercato cittadino, o ristoratori, accusati insieme al capo dei vigili di aver attivato un accordo di natura corruttiva per garantirsi gli uni utilità dal comportamento dell’altro.
Quali utilità? Benefici per l’utilizzo degli stalli del mercato cittadino, oppure il rallentamento o l’omissione di pratiche legate ai controlli di polizia annonaria, o ancora all’elargizione di pass o badge per il libero parcheggio. Il procedimento, dopo la chiusura delle indagini, è arrivato alla fase preliminare, e nel primo pomeriggio di giovedì si è celebrata in camera di consiglio l’udienza di fronte al giudice per l’udienza preliminare Marcello Buffa alla presenza dei difensori. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 27 febbraio per la discussione. Imputate figurano otto persone: il capo dei vigili e alcuni piccoli imprenditori cui viene contestato a vario titolo il reato di corruzione, ma anche quello di “abuso d’ufficio” come è noto recentemente abrogato dal codice penale dalla riforma Nordio. Il pubblico ministero Lorenzo Dalla Palma ha modificato una imputazione – che era per abuso d’ufficio (ex art 323 cp) – in “indebita destinazione di denaro o cose mobili“.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Rischiano diecimila euro di multa per aver abbandonato rifiuti nei boschi ad Arcisate
UnoAcaso su Posti letto 'raddoppiati' all'ospedale unico Gallarate-Busto: "Una giustificazione insostenibile"
Roberto Morandi su Ancora un incidente in via Forze Armate a Gallarate, investito un ciclista di 13 anni
Berettera su Ancora un incidente in via Forze Armate a Gallarate, investito un ciclista di 13 anni
Domotronix su Le botte a Cugliate Fabiasco per strada, ma senza denuncia, “sono persone da lasciar stare”
lenny54 su La riapertura dell'ufficio postale di Lavena Ponte Tresa slitta ad aprile
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.