Il gestore del locale chiuso dalla Questura di Varese: “All’interno mai un problema, fuori non possiamo controllare noi cosa succede”

Riccardo Gennaro, 20 anni, residente in provincia di Varese, è il gestore insieme ad un socio del Sampler Club, il locale di via Orrigoni a Varese chiuso su ordine del Questore per un mese

Generico 09 Dec 2024

«Invece che aiutare i giovani si bastonano, anche se provano a mettere in piedi iniziative positive». A parlare è Riccardo Gennaro, 20 anni, residente in provincia di Varese, gestore insieme ad un socio del Sampler Club, il locale di via Orrigoni a Varese chiuso su ordine del Questore per un mese.

«Abbiamo cominciato a lavorare a maggio di quest’anno – spiega Gennaro -, provando a dare un cambio di passo al locale rispetto al passato, un luogo storico per Varese con più di 40 anni di esperienze diverse alle spalle. Il nostro è un club dove si balla musica latino americana (abbiamo tutti i permessi e la documentazione che attesta che nel club si è sempre ballato, da 40 anni a questa parte), con clientela selezionata che arriva anche da Milano, dress code e controlli all’ingresso per evitare di avere problemi. Il rispetto e il comportamento adeguato devono esserci sempre, per noi è obbligatorio ci siano. Abbiamo al momento 5 buttafuori per controllare appunto che non succeda nulla e infatti all’interno del locale non si è mai verificato niente di negativo».

Fuori, all’esterno, nelle vie che lambiscono il centro della città e si affacciano sulla zona delle stazioni, invece lo stesso gestore del Sampler Club denuncia una situazione problematica: «È pieno di gente che va in giro ubriaca, in condizioni pietose, tanto da mettere in difficoltà i passanti e chi come noi vuole solo fare impresa – prosegue Gennaro -. Al di fuori del nostro locale non possiamo fare noi le ronde e non possiamo nemmeno chiamare la polizia o i carabinieri ogni volta che succede qualcosa, altrimenti li avremmo sempre qui. Mandiamo via chi si comporta in maniera non adeguata, ma spesso tornano e provano a creare problemi. L’ultima volta abbiamo chiamato le forze dell’ordine che sono arrivate, hanno inseguito due persone che erano scappate dopo aver fatto casino, le hanno prese e portate in Questura, ma dopo poche ore erano di nuovo in giro a fare le stesse cose di prima. Da questo punto di vista Varese, riguardo alla percezione della sicurezza, è decisamente peggiorata negli ultimi anni».

«Quello che chiediamo è di poter fare il nostro lavoro, far divertire le persone – continua il 20enne, alla prima esperienza nella gestione di un locale notturno -. In questi sei mesi all’interno del locale non è successo nulla, su quello che succede fuori credo debbano essere altri ad occuparsene, limitando i comportamenti violenti e gli eccessi. Faremo ricorso contro il provvedimento della Questura, che ci impedisce di aprire sotto Natale e soprattutto a Capodanno creando un danno enorme per un locale giovane e gestito da giovani come il nostro. Nel merito delle contestazioni non vorrei entrare, dico solo che le pastiglie che sono state trovate addosso ad uno degli addetti alla sicurezza sono per il suo cane, con tanto di ricetta del veterinario a dimostrarlo, mentre di manganelli e degli altri oggetti non so niente. So che il personale che lavora da noi è lo stesso di tutti i locali che sono attivi a Varese, personale qualificato e che sa fare il proprio mestiere».

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Pubblicato il 10 Dicembre 2024
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