Come è bella la mia città, anche per la giustizia
Una riflessione di Pier Fausto Vedani sull'attualità varesina ma anche su quanto può essere grande la solidarietà contenuta nei piccoli gesti quotidiani
Una giornata particolare. Mi siedo davanti all’impiegata dell’ufficio carte d’identità elettroniche del Comune, metto una mano in tasca e un perfido pezzo di carta mi taglia un dito. Sanguino, l’impiegata si alza, se ne va, ritorna dopo qualche minuto e mi applica un cerotto sulla piccola ,
fastidiosa ferita. Il tutto con semplicità e senza gesti o atteggiamenti tesi a riscuotere approvazione o ringraziamento. Poi constato che cortesia e attenzione ci sono da parte di tutti gli impiegati, soprattutto verso immigrati timidi e impacciati. Mi si scalda il cuore. Vado in ebollizione quando ammoniscono che la carta elettronica dovrò rinnovarla dopo un decennio.Di anni ne ho ottanta, accolgo la raccomandazione come un gradito augurio e mi domando se alla dogana del mio ultimo viaggio mi chiederanno la carta di identità. Saluto, ringrazio e me ne vado. Sono veramente contento di avere conosciuto il paradiso di un microcosmo del pubblico impiego, tradizionale bersaglio di bordate. Tanto non costa nulla e l’uditorio approva sempre. Come è bella la mia città. Ne dà la riprova un’incursione nel mercato di piazzale Kennedy
dove c’è un banco di frutta e verdura gestito da nordafricani: vendono prodotti di buona qualità. Uno dei titolari pulisce della verdura e foglie e gambi si accumulano dopo i sapienti tagli. Una persona che sta in disparte fa un cenno in direzione degli scarti, riceve un rapido e discreto assenso, raccoglie il tutto e se ne va, soddisfatto e riconoscente: la zuppa è rimediata. Come è bella la mia Varese se i poveri possono mangiare anche grazie agli immigrati.
E’ sera quando mi telefona il direttore: Varesenews è on line con la storiaccia di cardiochirurgia, reparto dove scienza, tecnica, cultura, umanità, solidarietà e dignità sono l’abc della professione, ma negli ultimi anni qualche specchio si è appannato.
Si ha l’impressione che prima ancora della comunità a essere traditi siano stati l’Università e il “Circolo”: in quale misura e a quale livello lo dirà l’apparato giudiziario che già dalle prime indagini ha dimostrato efficienza accompagnata da discrezione. Come è bella la mia città,
anche per la giustizia.
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