Fedi (Fdi): “Varese deve avere quel che merita, stadio e palaghiaccio”
Fratelli d’Italia si schiera con il mondo dello sport.
Fratelli d’Italia si schiera con il mondo dello sport. Questa mattina Fabio Fedi, candidato capolista al Consiglio regionale della Lombardia, insieme al Senatore Alessio Butti, candidato al senato e primo firmatario del DDl sull’impiantistica sportiva e Francesca Caruso, candidata alla Camera, hanno illustrato in conferenza stampa l’opportunità di dare una svolta allo sport della provincia. «Varese e la nostra provincia hanno già dimostrato di poter fare sport ad alti livelli – ha dichiarato Fabio Fedi – Solo negli ultimi anni qui si sono disputati Mondiali di ciclismo, Europei di canottaggio, Europei di scherma, una finale nazionale di football americano. E i programmi futuri prevedono nell’immediato altri importanti appuntamenti internazionali. Questo per quanto riguarda i grandi eventi. Poi non dobbiamo dimenticare il Varese calcio in serie B, la Pallacanestro Varese ai vertici del massimo campionato nazionale, la Yamamay regina del volley italiano ed europeo. Fulgidi esempi che hanno alle spalle quello che possiamo definire uno “sport di base”, fatto di moltissime altre discipline. Insomma non manca quasi niente. Quasi appunto. Perché a fronte di uno sport che vince ed emoziona, dobbiamo pagare “dazio” alla voce impianti: superati, dati, non al passo con i tempi e le esigenze. In una parola VECCHI. Ma oggi abbiamo un’ottima occasione per dare allo sport strutture dell’epoca moderna. L’occasione è data dal DDL che porta il nome del senatore Butti quale primo firmatario. E se siamo qui a presentare quest’opportunità e perché ci stiamo impegnando davanti all’intera provincia a “fare squadra”. Con quale obiettivo? Direi che è sufficiente passare davanti al Franco Ossola o al Palaghiaccio per intuirlo: stiamo parlando di strutture dedicate alle sport ormai superate. E senza fare tanti voli pindarici e portare esempi, per tanti versi, lontani da noi come gli stadi inglesi, dico che oggi un impianto sportivo non può vivere solo di sport e “animarsi” a intermittenza solo in occasione dell’evento. Oggi stadio e palazzetto devono diventare un perno importante della vita di una città, occasione per fare cultura, ma anche muovere l’economia di un territorio. Impossibile? Direi di no. In Italia, a Torino c’è chi ci ha creduto. Io credo che anche Varese meriti impianti moderni. La mia non è una provocazione, ma una sfida che una città di 90 mila abitanti e una provincia che sfiora il milione di cittadini hanno il dovere di provare a vincere. Come vincono le nostre squadre».
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