I candidati 5 stelle: “La parola d’ordine è trasparenza”
I componenti del listino provinciale per le elezioni regionali lombarde si sono presentati ai cittadini. Tante idee e nessuna promessa a parte quella di "mandarli a casa tutti"
«Entreremo principalmente per controllare, per fare in modo che tutto quello che avviene nei palazzi della Regione venga fuori e perchè i cittadini possano verificare cosa fanno i propri rappresentanti». I candidati del listino provinciale del Movimento 5 Stelle hanno una parola d’ordine: trasparenza.
E’ questa, infatti, la parola che più volte è stata ripetuta dal palco della sala del Museo del Tessile dove venerdì sera si sono presentati ai cittadini di Busto Arsizio. Andrea Borgatti, Paola Macchi, Roberto Cenci, Gavina Piredda, Luigi Alberto Grampa, Camilla Rondina, Fabio Carisi hanno le facce pulite, non hanno mai fatto politica attiva prima che arrivasse Beppe Grillo col suo movimento ed ora è arrivato il momento di entrare nelle stanze dei bottoni. Borgatti ha spiegato i risultati già portati a casa dal Movimento: «Abbiamo restituito i rimborsi elettorali e i consiglieri regionali eletti si sono ridotti lo stipendio del 70%». Così faranno anche quelli lombardi, se verranno eletti. Grampa ha, invece, parlato di impresa e della difficoltà che ha un imprenditore oggi a produrre in Italia: «Dobbiamo garantire le imprese che non hanno liquidità attraverso un fondo che permetta di ottenere prestiti dalle banche per far ripartire l’economia».
Gavina Piredda ha parlato di scuola: «La Lombardia sta violando l’articolo 33 della Costituzione che riconosce l’esistenza delle scuola private ma senza oneri per lo Stato – ha spiegato – ma il sistema formigoniano, attraverso la dote scuola, ha riversato un sacco di soldi alle scuole private a discapito di quelle pubbliche». Fabio Carisi, esperto di mobilità, ha spiegato le idee per l’implementazione del trasporto pubblico, in particolare quello ferroviario pendolare che oggi versa in uno stato pietoso. Camilla Rondina, infine, ha parlato di come il programma del movimento sia un cantiere sempre aperto grazie al liquidi feedback, un sistema che permette a tutti coloro che sono iscritti al sito di poter proporre e migliorare la propria proposta tramite il contributo di altre persone. La sala del Museo del tessile, però, non era piena come ci si sarebbe aspettato visto l’entusiasmo dei sondaggi che lo danno a percentuali a due cifre; senza Beppe Grillo a fare da trascinatore anche il movimento ha i suoi problemi, come tutti gli altri partiti, a trascinare la gente. Alla serata hanno preso parte anche i candidati alle politiche Ivan Catalano (Camera), Tiziana Pittau e Laura Bignami (Senato). Quest’ultima ha suonato la carica: «Li manderemo a casa tutti!».
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