Lo shock di Fare: Giannino pronto al passo indietro
Ilo leader lo ha annunciato facendo riferimento alla gaffe del master. L'accusa più forte era arrivata dall'economista Luigi Zingales, uno dei fondatori di "Fare per fermare il declino"
"Se è vero che si vota noi turandosi il naso io me ne vado, domani la direzione nazionale di ‘Fare’ si convocherà per valutare la vicenda, sono disponibile a qualsiasi tipo di soluzione". Lo ha affermato Oscar Giannino facendo riferimento alla gaffe del master. L’accusa più forte era arrivata dall’economista Luigi Zingales, uno dei fondatori di "Fare per fermare il declino", che lo aveva abbandonato dopo aver scoperto che Giannino si era attribuito un titolo, il master a Chicago, del quale non era in possesso.
Oggi Giannino spiega: "chiedo scusa ai nostri elettori. Il mio è stato un errore gravissimo – ha detto Giannino – Chiedo scusa a tutti. La linea di chiarezza che vogliamo portare avanti è netta e mi sono assunto tutte le responsabilità".
Giannino ha spiegato di aver frequentato a Chicago negli anni ’90 delle lezioni di inglese tecnico-economico con un insegnante privato. ”Mi sono state attribuite online lauree e master a Chicago e il mio gravissimo errore è stato non essermene accorto. La discussione su questi titoli su Wikipedia andava avanti da tempo, ma io non uso Wikipedia e non me ne ero accorto. L’equivoco è nato perché io sono stato più volte a Chicago e perché la mia scuola economica di riferimento è quella. Anche il curriculum sbagliato sul sito dell’istituto Bruno Leoni è dovuto ad un giovane stagista che ha preso e messo dentro quanto trovato su Wikipedia".
Quanto all’uscita di Zingales dal partito, Giannino ha detto: "Non faccio illazioni. Non so perché ha detto questa cosa a quattro giorni dalle elezioni, spero che ci ripensi". "La cosa che mi fa stare peggio è la sofferenza e l’amarezza che ho provocato nella comunità dei nostri sostenitori – ha proseguito Giannino – Se la mia credibilità totale offusca quella di Fare, la mia credibilità si separa da Fare. Sono disposto a sparire nel nulla". La vicenda, secondo Giannino, "è una testimonianza importante. Se cominciamo da casa nostra a fare chiarezza a quattro giorni dal voto, vuol dire che non ci fermeremo davanti a niente".
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