Gervasini: “L’agricoltura non è né il chilometro zero né l’orto dei pensionati”
Politica raffazzonata e mode agricole coccolate ma di nicchia sotto accusa nell'assemblea di confagricoltura Varese: "Siamo delle imprese, dobbiamo poter lavorare come le altre"
L’azienda agricola va trattata innanzitutto come un’impresa, non come un elemento di folclore italiano: è questa l’estrema sintesi della relazione del presidente di Confagricoltura Varese, Pasquale Gervasini, all’assemblea annuale che si è svolta al salone Estense a Varese domenica 28 aprile.
“La politica deve smettere di pensare solo in termini di chilometro zero, agricoltura biologica, prodotti tipici e orti dei pensionati: tutte cose importanti e di grande impatto mediatico ma che nel loro insieme rappresentano una piccola nicchia” è il passaggio piu provocatorio della relazione di Gervasini, che ha aggiunto “una visione agreste e bucolica, per quanto simpatica e accattivante, è fuori dalla realtà che le imprese agricole vivono tutti i giorni”.
Un problema colto dagli ospiti presenti, tra i quali si contava anche il prefetto di Varese, il deputato Daniele Marantelli, l’assessore all’agricoltura della provincia Bruno Specchiarelli e l’assessore al commercio del comune di Varese Sergio Ghiringhelli: «Le imprese agricole sono imprese a tutto tondo, con esigenze precise per far crescere non solo loro ma tutto il territorio» ha confermato Raffaele Cattaneo, presidente del consiglio regionale lombardo. «Continueremo a fare tutto il possibile per favorire l’agricoltura anche negli anni a venire» ha sottolineato il presidente della provincia Dario Galli. «La politica si deve rendere conto che la pace sociale viene mantenuta con il lavoro e il poter dare da lavorare: quindi i politici ci lascino lavorare, tutti quanti. Non esistono imprenditori di serie A e di serie B» ha rincarato il presidente della camera di commercio Renato Scapolan.
Sotto accusa per gli agricoltori, in particolare, è la burocrazia: che fa male a tutte le imprese, ma che rischia di uccidere le piccole imprese agricole.
Ma lo è anche una classe politica raffazzonata, che si accinge a disegnare leggi per il settore senza conoscere nulla del settore: «Un certo De Lorenzis, eletto alla Camera per il Movimento 5 Stelle, ha dichiarato “io, in quanto sommellier, mi occuperò di agricoltura” io, in quanto presidente, dico che questa è una bestiata, e che non ci meritiamo questo – ha accusato Gervasini – Nè noi, ne i nostri lavoratori, nè i nostri famigliari che con noi lavorano ogni giorno per un mondo migliore. Noi abbiamo bisogno di politiche coerenti sul territorio e di nuove politiche del lavoro”.
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