Il Liceo Manzoni farà solo una prima in più

Tutto a posto niente in ordine. La riunione per gli studenti non ammessi dal liceo Manzoni di Varese, a cui avevano preso parte gli assessore provinciali Bottini e Bonfanti, si era conclusa con ampi sorrisi e ringraziamenti. Tutti i ragazzi erano stati accettati e accolti in due classi extra.

A distanza di qualche giorno, però, la gioia si è smorzata sui volti di alcuni quattordicenni. Alla prova dei fatti, richiamati gli “esodati” dal preside Giovanni Ballarini, non tutti hanno accettato la nuova convocazione, soddisfatti della soluzione trovata in tutta velocità davanti alle porte chiuse del liceo varesino. Così, conti alla mano, si è formata solo una classe, con l’accettazione di oltre una trentina di richiedenenti dei 51 iniziali. E gli altri? I “fuori distretto” si sono visti nuovamente esclusi, rigettati nelle stesse condizioni di un mese fa, ma con tempi di scelta decisamente ridotti.

Il problema, però, è più complesso di come appare e fa riferimento anche agli insegnanti che il Ministero concederà e agli equilibri di altri istituti. Soprattutto al Curie di Tradate,  a cui si erano rivolti i ragazzi non accettati inizialmente dal Manzoni. Il loro arrivo aveva permesso di creare una nuova classe che, privata di alcuni elementi richiamati da Varese, non sarebbe diventata più sostenibile provocando altri "esclusi". Insomma un effetto domino che l’Ufficio scolastico territoriale ha deciso di bloccare facendo la scelta che ha lasciato deluso qualche giovane. 
La situazione appare, ora, cristallizzata in questo modo, anche se qualche genitore annuncia nuove battaglie.