Master Plan, Colombo: “Maroni vede le criticità, ma dà un parere favorevole”

L'assessore all'Ecologia di Gallarate dopo la delibera regionale: «Non basterà questo lavarsi le mani a fermare l’opposizione a un’opera che non serve e che rischia di dare un colpo mortale al nostro ambiente»

Riceviamo e pubblichiamo 

Sì alla terza pista e la Polo logistico del Master Plan di SEA. Sì dunque alla cancellazione di Tornavento, di Via Gaggio, della brughiera. Sì ai 50 milioni di passeggeri l’anno e sì al quadruplicare del trasporto merci. La Regione Lombardia presieduta da Roberto Maroni, con la delibera n.10 del 3 aprile, ha espresso il parere al Ministero dell’Ambiente. Nella delibera si legge: “il consolidamento dell’aeroporto di Malpensa rappresenta un’opportunità strategica per lo sviluppo della competitività regionale e un’occasione, capace di attrarre funzioni terziarie e produttive di alto rango, per il rilancio economico del Sistema metropolitano lombardo”. Si afferma la coerenza con la pianificazione regionale, con il piano regionale di sviluppo di Formigoni, col piano nazionale degli aeroporti di Monti e Passera.
Si riconoscono a dire il vero nella delibera diverse criticità rilevate dai comuni, dai comitati, dal Parco del Ticino, dai cittadini che vivono intorno all’aeroporto.
Si riconosce per esempio l’estensione delle fasce di impatto acustico per aree residenziali, non solo nella frazione di Tornavento. Problema che risolve chiedendo a SEA di coprire tutti gli oneri per le delocalizzazioni.
Si riconosce che i dati di Assoaeroporti mostrano una “contrazione significativa” del traffico passeggeri a Malpensa, così come del traffico delle merci (-9,5% nei primi mesi del 2012). Ma si va avanti lo stesso. Sperando in una ripresa. Forse.
Si riconosce il consumo di 437 ettari di territorio per l’ampliamento del sedime aeroportuale e per la costruzione del Polo logistico, prevalentemente “territori boscati e ambienti seminaturali” del Parco del Ticino. Si parla di “rilevanti consumi di suolo previsti che incideranno su una risorsa definita bene comune dalla legge regionale 31/2008”. Ma non si difende quel bene comune. Si limita a chiedere di precisare le effettive superfici impermeabilizzate e compensazioni genericamente “congrue”.
Si riconoscono le problematicità delle proposte di mitigazione ambientale, che prevedono espropri delle aree dove realizzarle, con possibili ricorsi e contenziosi per le amministrazioni comunale che dovrebbero farli. Si riconosce che quanto previsto dal “Piano del verde” per mitigare gli effetti di Malpensa 2000 non è ancora stato completamente realizzato. Si rilevano le incongruenze delle compensazioni e delle mitigazioni proposte e le sovrapposizioni con quanto già doveva essere attuato. Si riconosce che l’area che il Master Plan vuole costruire è un Sito Unesco che rischia di essere compromesso, si accenna persino alla Procedura di Infrazione della Comunità Europea. Si riconosce che mancano nel Master Plan “specifiche misure per impedire e/o contenere il degrado degli habitat”, che “lo studio non prende in esame possibili danni prodotti dagli inquinanti atmosferici su fauna e vegetazione”, che “gli interventi di ricostruzione della brughiera non sembrano offrire garanzie rispetto al conseguimento del generale obiettivo di ricostituzione dell’habitat”.
Si riconoscono “lacune” nelle analisi dell’inquinamento atmosferico, sottolineando un necessario approfondimento degli inquinanti emessi dai motori degli aerei (naftalene e IPA). Si evidenzia la necessità di un aggiornamento dei dati per l’ambiente idrico e di integrazioni delle indagini geologiche, idrologiche e geotecniche.
Si afferma il previsto aumento del traffico stradale indotto dall’ampliamento (da 33.162 veicoli/giorno a 73.204). Ma ci si limita a riportare i numeri. Sugli interventi del sistema ferroviario (che a Gallarate prevede il “noto” tunnel sotto Moriggia e collegamento al Bettolino) ci si limita a constatare che saranno in grado di sostenere il flusso di passeggeri previsti.
Riproponendo i diversi studi che provano gli effetti dell’inquinamento atmosferico e acustico sulla salute umana, si sottolinea che il Mater Plan “non (NON) ha individuato la popolazione potenzialmente interessata” e “non (NON) ha identificato e valutato gli effetti attesi sulla salute determinati dai principali fattori di pressione quali l’inquinamento atmosferico e il rumore aeroportuale, effetti attesi che sono ormai noti”. Si chiede quindi identificare gli effetti in termini di mortalità per specifiche cause, anni di vita attesi/persi/guadagnati, incidenza di patologie (respiratorie, cardiovascolari, tumori, ansia, stress, disturbi dell’apprendimento, alterazioni del sonno, disturbi uditivi, abortività, malformazioni), consumi di servizi sanitari.
Si rileva tutto questo, riproponendo quanto amministrazioni comunali, Parco del Ticino, comitati e cittadini, da tempo, affermano. Solo che amministrazioni comunali, Parco del Ticino, comitati e cittadini chiedono la VAS e un danno parere contrario al Master Plan. Maroni e la sua giunta PDL – Lega invece individuano le criticità ma danno un parere nei fatti favorevole.
Ma non basterà questo lavarsi le mani a fermare l’opposizione a un’opera che non serve e che rischia di dare un colpo (non metaforicamente) mortale al nostro ambiente e alla nostra salute.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Aprile 2013
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