Nuove case popolari, primo via libera al nuovo piano

L'amministrazione ha deciso di far realizzare nuovi interventi nella zona tra Madonna in Campagna e Arnate, anziché in via Curtatone. L'opposizione: "Bene nuove case, ma bisogna fare di più anche per riqualificare"

Presentato, in commissione territorio, il piano di nuove case a canone moderato. Il progetto delle nuove case era già stato impostato dall’amministrazione di centrodestra, ora l’amministrazione Guenzani ha però deciso alcune modifiche significative: primo, le case si faranno non più in via Curtatone (il centrosinistra aveva già espresso dubbi sulla collocazione nella zona ad alta concentrazione di case popolari, nella foto a destra), ma nell’area tra via Aleardi e via Forze Armate, più o meno a metà strada tra Madonna in Campagna e Arnate. Secondo: si rinuncia ad un salone polivalente "in cambio" di tre appartamenti in più. In commissione territorio l’opposizione del PdL ha espresso dubbi, non sulle nuove case ovviamente (la domanda di case popolari è altissima, oltre cinquecento richieste), ma sulla collocazione: «A nostro parere l’operatore privato gradisce di più spostare urbanizzazione in un’area più idonea» dice Massimo Bossi, che da ex assessore aveva seguito il progetto. Più in generale, Bossi dice che da parte dell’amministrazione Guenzani «manca una programmazione urbanistica generale», anche a fronte del fatto che «in due anni sulla Variante Generale al Pgt non si è prodotto nulla».
Bossi, rappresentando in commissione il PdL, ha dato un giudizio parzialmente favorevole sulla rinuncia al salone in cambio di tre appartamenti in più, ma vorrebbe un passo in più: «siamo anche favorevoli a questa scelta viste le difficoltà del momento, ma così ci sembra un intervento spot». Secondo Bossi servirebbe spingere anche per iniziare il rinnovo delle case popolari più vecchie («come via Perugia [nella foto a sinistra, ndr], via Monterosa a Crenna, la "ca’ di matt" a Cascinetta) usando i nuovi appartamenti come "alloggi di rotazione": destinati ad ospitare le famiglie mentre si rinnovano appunto le case più vecchie.
Rispetto all’area di via Aleardi-via Forze Armate, la rinuncia al salone priva un po’ l’area di un possibile punto di riunione, anche se in zona ci sono alcune esperienze aggregative "storiche" come per esempio il Centro Ricreativo La Cava. Secondo Bossi realizzare le case in via Curtatone avrebbe avuto anche questo senso: le nuove case non avrebbero"appensatito" di più l’area con nuovi insediamenti, ma avrebbero anche nuovi spazi per servizi, nella zona al confine tra Cascinetta e Cajello (attualmente non edificata).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Aprile 2013
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