Cava Cantello: una raccolta fonda per le spese per il Tar
Legambiente, in accordo con tutte le associazioni, ha presentato un "Atto di intervento ad opponendum". Il gazebo in programma sabato 15 giugno in piazza Libertà a Cantello dalle 10.00 alle 16.00
La battaglia per «contrastare la riapertura della cava Nidoli – Italinerti» non è ancora arrivata alla conclusione definitiva. Se da una parte si sono espressi con atti ufficiali sia la Provincia di Varese che la Regione Lombardia (che alla fine di un travagliato percorso ha votato lo stralcio dal Piano cave), dall’altra Italinerti ha promosso due ricorsi contro i due enti pubblici chiedendo l’annullamento delle delibere.
«Per scongiurare un eventuale accoglimento delle richieste dell’azienda – spiegano quelli del Comitato – contro la cava chiamiamo ad una nuova mobilitazione i cittadini». Sabato 15 giugno in piazza Libertà a Cantello sarà allestito un gazebo dalle 10.00 alle 16.00 con lo scopo di raccogliere fondi per sostenere le spese dell’ "Atto di intervento ad opponendum" che Legambiente ha presentato presso il TAR della Lombardia. L’associazione ambientalista si è infatti fatta carico di un’azione approvata da tutte le associazioni aderenti al Comitato, considerata la sua riconosciuta legittimazione ad intervenire nei procedimenti giuridici.
"Si chiede che codesto Tribunale voglia rigettare il ricorso proposto dalla Italinerti s.r.l” si legge nell’Atto, in cui gli avvocati del Cigno Verde sottolineano che “sono stati acquisiti almeno due documenti tecnici che soddisfano i requisiti richiesti dalla legge regionale e che costituiscono il fondamento tecnico e motivazionale della decisione della Provincia di Varese e della Regione Lombardia di modificare il piano delle cave: gli approfondimenti tecnici di ARPA del luglio 2012 e la perizia GeoArborStudio del Comune di Cantello per la proposta di stralcio della cava.”
«L’azione legale ha ovviamente dei costi – spiega Angelo Mina, portavoce del Comitato -. Pensiamo però che sia fondamentale per difendere il risultato ottenuto dopo anni di impegno nel coinvolgere la cittadinanza, la società civile e soprattutto le istituzioni locali. Se ciascuno di noi donasse 10 euro per la causa, basterebbero 150 persone per coprire le spese: un atto di responsabilità e di fiducia che pensiamo di meritare». Per approfondire la situazione e condividere il percorso fatto finora, Mina e gli altri rappresentanti terranno sabato 15 una conferenza stampa pubblica in piazza Libertà alle 11.30.
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