Il Comune: “Previste verifiche sul rumore”
Atteso un controllo da parte dell'agenzia regionale Arpa. Angelo Protasoni, assessore al commercio e alle attività produttive, spiega anche come si arriva all'autorizzazione
Ma il club "I love Galla" è davvero così rumoroso come dicono i residenti della zona? La domanda la poniamo anche in Comune, che – seppure indirettamente – ha competenza anche sulle autorizzazioni (nella foto, il campo da calcio in condizioni "normali", con le case sullo sfondo). «Tra le prescrizioni legate all’autorizzazione erano previsti anche dei limitatori all’impianto acustico, per contenere il volume» spiega Angelo Protasoni, assessore al commercio e alle attività produttive. «Sulla carta sembrava funzionare, in realtà abbiamo ricevuto diverse lamentele». Protasoni dice di aver verificato sul posto in diverse occasioni il volume («Dalla strada davanti all’ingresso non c’è grande rumore») ma di aver avuto poi diverse segnalazioni di rumore soprattutto ai piani alti nelle zone limitrofe, anche in strade non vicinissime al campo sportivo, come via Andrea Costa. Insomma, un problema legato anche al modo con cui le onde sonore si propagano. «Gli organizzatori ci avevano detto che avrebbero modificato l’impianto per "puntare" il suono verso il basso».
Quindi, come si procede per verificare? «A questo punto si devono raccogliere dati oggettivi: abbiamo chiesto all’Agenzia Regionale Protezione Ambiente, l’Arpa, che farà un controllo, nel caso si rilevi rumore eccessivo il sindaco prenderà provvedimenti per ordine pubblico». Anche se in realtà si sta anche cercando la via di un accordo "di buona volontà" per contenere il disagio.
Ma qual è il percorso dell’autorizzazione? È possibile che si possa fare musica fino a molto tardi, come dicono i residenti? Certo le esigenze da tenere insieme sono tante. Protasoni spiega che la procedura passa dalla "Commissione Pubblici Spettacoli", che prevede non solo il parere della Polizia Locale, ma anche di tecnici esterni al Comune come Vigili del Fuoco e Asl. Ed è appunto la commissione che aveva dato alcune prescrizioni. Sugli orari, invece, i termini sono meno stringenti: «Con la liberalizzazione varata dal governo Monti l’orario per i pubblici esercizi è teoricamente illimitato, nel nostro caso è contenuto entro le 3 di notte secondo regolamento comunale».
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