La Bmw non risponde al ministero sulla cessione di Husqvarna

La multinazionale tedesca non chiarisce le condizioni di cessione dell'azienda di Biandronno alla Ktm. Aumentano i sospetti del sindacato: «Non fu un'operazione industriale»

Quando a marzo si prospettò la chiusura di Husqvarna da parte di Pierer Industrie (Gruppo Ktm), Fiom Cgil e Fim Cisl parlarono subito di «saccheggio industriale», ovvero di una chiusura che non aveva a che fare con la crisi o con una ristrutturazione industriale. Per il sindacato si trattava di un’operazione che mirava a svuotare l’azienda di Biandronno, marchio prestigioso nel settore delle motociclettedi ogni attività e know how in favore della concorrente Ktm. I sindacati si spinsero oltre, parlando anche di una cifra che la cedente Bmw avrebbe lasciato agli austriaci per portare a termine l’operazione di acquisizione e chiusura dell’azienda. L’elemento che insospettì fin da subito i sindacati erano i tempi dell’operazione: perché Pierer Industrie (Ktm) avrebbe dovuto comprare un’azienda da Bmw per chiuderla solo un mese dopo l’acquisto? Una manovra illogica ma  furba perché i costi sociali dell’operazione venivano fatti ricadere sul sistema previdenziale italiano che doveva accollarsi la cassa integrazione straordinaria per cessata attività dei 212 dipendenti di Husqvarna.
Ora con il rifiuto di Bmw di rispondere al ministero dello Sviluppo economico su quali siano state le condizioni della cessione dell’azienda di Biandronno agli austriaci della Ktm, quell’ipotesi inizia ad avere dei riscontri. Nelle relazioni industriali è infatti buona prassi  rispondere alle parti sociali e alle istituzioni fornendo le informazioni necessarie sulle operazioni effettuate o che si intendono effettuare. Fiom Cgil e Fim Cisl ritengono dunque grave e non condivisibile l’atteggiamento di Bmw che pure si presenta come azienda eticamente avanzata e socialmente responsabile. «Dopo avere omesso alle parti sociali e alle organizzazioni sindacali informazioni preliminari inerenti l’operazione Husqvarna – scrivono in una nota Fiom e Fim –  si rifiuta ora di comunicare al Governo italiano le condizioni dell’operazione dopo la sua conclusione, e nonostante questa cessione sia all’origine di una grave situazione industriale e sociale».
«La reticenza di Bmw – continua il sindacato – conferma indirettamente le perplessità da noi nutrite in merito alla natura dell’operazione di cessione di Husqvarna al gruppo Ktm: se l’operazione aveva carattere industriale, perché tenere nascoste le condizioni a cui è stata fatta? Siamo portati a credere che la reticenza di Bmw sia spiegabile soltanto con la natura di un’operazione che evidentemente, fin dall’inizio, è stata pensata senza nessuna prospettiva industriale per il sito Husqvarna di Cassinetta di Biandronno».
Fim Cisl e Fiom Cgil annunciano una mobilitazione contro il comportamento di Bmw che sarà proposta e discussa nei prossimi giorni insieme ai lavoratori.

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Pubblicato il 27 Giugno 2013
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