Raggiunto l’accordo sulla cassa integrazione in deroga
L'accordo riguarda il secondo semestre 2013. Una boccata di ossigeno per 70mila lavoratori. Tra gli impegni vi è la concretizzazione, entro la fine di luglio, di strumenti e modalità per sostenere e diffondere i contratti di solidarietà, sia per le imprese di piccole che per quelle di grandi dimensioni
Raggiunta l’intesa tra Regione Lombardia e parti sociali per il rinnovo dell’accordo quadro per gli ammortizzatori sociali in deroga per il secondo semestre 2013. «Oggi si supera positivamente l’incertezza che si era venuta a creare per l’imminenza della scadenza del precedente accordo, fissata al 30 giugno prossimo, perché le aziende e i lavoratori potranno contare fino alla fine dell’anno ancora sugli ammortizzatori in deroga» commenta a caldo Fulvia Colombini, della segreteria della Cgil Lombardia,.
Dal primo gennaio ad oggi, oltre 70.000 persone utilizzano gli ammortizzatori, e senza questo rinnovo ci sarebbero state pesanti ripercussioni in termini di licenziamenti. «Con questo accordo – continua Colombini – sono stati affrontati alcuni nodi per riattivare la decretazione delle domande di cassa, e per superare alcune rigidità attuali imposte da Governo e Inps, che non consentono di gestire efficacemente le già scarse risorse: impossibilità di decretare in over booking, incapacità di Inps di rendicontare puntualmente le risorse utilizzate rispetto a quelle impegnate, ritardi delle aziende nell’invio a Regione e Inps della documentazione. Queste rigidità fanno sì che le risorse rimangano immobilizzate a lungo nelle casse dell’Inps».
L’attuale accordo prevede la decretazione trimestrale a consuntivo, cioè rispetto alle ore effettivamente utilizzate dalle imprese, che consentirà di gestire più efficacemente le procedure, di aumentare il numero delle domande autorizzate, cercando di smaltire le giacenze che oggi ammontano ad oltre 9.000 domande; ma l’intesa presuppone la disponibilità di Inps Lombardia a cambiare sistema, e la responsabilità delle imprese ad inviare mensilmente e tempestivamente la documentazione.
Tutto ciò però non impedirà che i tempi di liquidazione ai lavoratori si allunghino, come sta già avvenendo, ed è per questo che abbiamo firmato che entro il 12 di luglio si metterà a punto, al tavolo regionale, il meccanismo per l’anticipazione ai lavoratori. Stiamo lavorando affinché sia possibile che l’anticipo venga erogato direttamente da Inps, sulla base di risorse della Regione. «Una volta messo a punto il nuovo meccanismo di decretazione e di anticipazione – conclude Colombini – esso potrebbe diventare un’ipotesi di lavoro a livello nazionale, che consentirebbe il monitoraggio costante delle risorse, senza penalizzare con attese lunghissime i lavoratori. E questa rappresenta la vera novità dell’accordo di oggi».
Sui criteri di accesso e di durata sono state mantenute le regole del primo semestre. Per le politiche attive ci si è focalizzati verso i lavoratori che usufruiranno degli ultimi sei mesi di cassa in deroga non rinnovabili, destinando a loro interventi di ricollocazione o di riqualificazione che si collegheranno con il nuovo sistema di politiche attive del lavoro e della dote unica che partirà da settembre.
Tra gli impegni firmati tra Regione e parti sociali, vi è la concretizzazione, entro la fine di luglio, di strumenti e modalità per sostenere e diffondere i contratti di solidarietà, sia per le imprese di piccole che per quelle di grandi dimensioni. «La positiva conclusione di oggi, non ci fa dimenticare la preoccupazione che vogliamo esternare circa la scarsità delle risorse nazionali a disposizione per far fronte alle necessità di tutto il 2013. Su questo punto la Cgil Lombardia continuerà a tenere la guardia alta e a fare pressione sul Governo e sulla Regione».
«Dopo questo positivo accordo – conclude la sindacalista della Cgil – abbiamo chiesto alla Regione di continuare il confronto su tutti gli strumenti a sostegno del lavoro, a partire dall’emergenza giovanile.
Di primaria importanza rimane la necessità di condividere misure finalizzate allo sviluppo e che creino posti di lavoro, perché discutere solo di ammortizzatori non è sufficiente. Per uscire da questa lunga e difficile crisi, bisogna puntare tutto sul lavoro e sull’occupazione, vera emergenza della Lombardia. Per fare questo, occorre allargare il tavolo del confronto a più assessorati che insieme si occupino di politiche di sviluppo».
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