Si presenta sul lago Maggiore il libro che fa il “count down” della crisi
"60 Giorni e finiscono i soldi", diario di una professionista che si ritrova senza lavoro, scritto da Ludovica Amat si snoda tra milano e il lago Maggiore. E a Belgirate, uno dei paesi coinvolti, una delle prime presentazioni
In un tempo in cui la crisi colpisce alla cieca, una professionista quarantacinquenne, nata benestante, divorziata e madre di un adolescente, si ritrova improvvisamente senza lavoro, senza rete, senza voce. L’unica certezza è la prospettiva di finire i soldi in poche settimane e, in lontananza, l’incubo della panchina del parco. Da qui prende avvio "60 Giorni e finiscono i soldi", di Ludovica Amat: un diario, impostato come un conto alla rovescia, che misura la distanza tra la normalità e lo stato di emergenza raccontando una vicenda attualissima e, a suo modo, straordinariamente esemplare. Un racconto che ha straoordinari spunti di realtà: ispirato alla vita vera della scrittrice, coinvolge infatti dei personaggi e descrive delle circostanze così reali che i protagonisti si possono riconoscere.
Persone che ruotano tra la Milano dei "pierre" e la sponda piemontese del lago Maggiore, dove la sua famiglia vive. Il romanzo (et al edizioni) è infatti ambientato in alcuni comuni dell’Alto Vergante: lo scenario in cui si svolge parte della narrazione è tra il Comune di Belgirate (presso un asilo, dove fa la sua prima apparizione Fata Cerva, figura fiabesca e poetica, realistica e insieme surreale, che dà inizio al romanzo e ricompare in diverse e significative occasioni) e una casa di Massino Visconti, dove la protagonista è ospite della sorella.
E proprio a Belgirate si svolgerà una delle prime presentazioni del volume: che avverrà, alla presenza dell’autrice, a cura di Tommaso Sacchi alla sala di lettura Pietro Borsieri, per iniziativa del Comune di Belgirate, sabato 29 giugno alle 19. Ad accompagnare la conversazione, l’interpretazione dei brani più intensi ed esilaranti del libro dalla voce di Igor Loddo.
Ludovica Amat, classe 1964, cagliaritana di antica origine catalana trapiantata a Milano, si occupa di comunicazione aziendale. Nel 1994 ha pubblicato La sindrome della Madonna per la collana “Millelire” di Stampa Alternativa.
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