Non solo macroregione: approvato il piano di Maroni per i prossimi cinque anni

Con la votazione sul piano regionale di sviluppo si rompe l' "idillio" fra giunta e opposizione. Nel documento approvato con 45 sì, il programma del governo per la Regione nella decima legislatura

Che il clima non fosse più quello di tre mesi fa si è capito quasi subito. Non tanto dai toni duri di Umberto Ambrosoli che è intervenuto per primo a nome di tutta la coalizione di centrosinistra (dettaglio non da poco negli equilibri politici della minoranza), quanto dall’uscita dall’Aula di Roberto Maroni proprio mentre il suo ex avversario parlava. Una scelta, quella del presidente, che ha lasciato sorpresi: nelle prima due sedute del Consiglio, a differenza del predecessore Formigoni, era rimasto per tutto il tempo in Aula seduto ad ascoltare, a prendere appunti e pronto a rispondere nel merito. Martedì invece durante la discussione, iniziata alle 10 e terminata alle 20, sul suo Piano di sviluppo regionale (Prs) Maroni non è praticamente intervenuto – se non per un ringraziamento finale – e non è quasi mai stato in Aula. (Immagine di repertorio)
La giornata, comunque, si è svolta senza grandi sorprese: il Prs è stato approvato con 45 voti favorevoli (Pdl, Lega, Lista Maroni e Fratelli d’Italia) e 28 contrari (Pd, Patto civico con Ambrosoli e Movimento 5 Stelle). Questo documento è uno dei primi atti formali della giunta all’inizio del suo mandato: detta la linea di governo sulle tematiche principali della Regione. 
E fra misure per il lavoro, gestione della sanità e consumo di suolo, il tema più citato è stato sicuramente quello della macroregione. E, come in campagna elettorale, è tornato ad infiammare il dibattito fra Lega e opposizioni. Il prossimo banco di prova è a fine luglio, il 23, con la discussione sul bilancio regionale.

MARONI – "Il Piano regionale di sviluppo – dichiara il presidente poco prima del voto – è per noi il documento fondamentale e il mio impegno, e quello di tutta la giunta, è quello di attuarlo nei prossimi anni perchè questo sarà il programma di legislatura della Giunta che ho l’onore di presiedere. Ringrazio per il lavoro svolto durante l’esame in aula del piano regionale di sviluppo l’intero consiglio regionale, i gruppi di maggioranza per avere migliorato il testo uscito dalla Giunta con le loro proposte emendative e l’opposizione per le critiche che, pur non convincendo, ritengo comunque uno stimolo per fare sempre meglio".

IL VOTO DEI GRUPPI – “Oggi abbiamo compiuto un lavoro importante – ha detto il capogruppo Pdl, Mauro Parolini –. Con questo provvedimento compiamo un passo indispensabile per la marcia regolare della legislatura e sono certo che nei prossimi 5 anni riusciremo ad uscire da questa crisi e rilanciare l’economia. E’ importante l’ordine del giorno che invita la Giunta a una ricognizione sulle infrastrutture e a monitorare le priorità d’intervento”.
“Il primo documento strategico della nuova legislatura non marca quella discontinuità che Maroni aveva promesso – ha dichiarato Alessandro Alfieri, capogruppo del Pd, parlando anche a nome del Patto civico –. Vorremmo vedere una svolta che sulle politiche non c’è e che per il PD, lo abbiamo scritto nei nostri ordini del giorno, che rappresentano il nostro progetto di governo alternativo, vuol dire partire da subito con la cancellazione dei ticket sanitari fino a trentamila euro di reddito, con una politica contro la cementificazione del territorio, con un sostegno vero alle aziende con la razionalizzazione dei contributi e dei finanziamenti e, infine, con il sostegno ai comuni perché possano finalmente onorare i debiti con le piccole e medie imprese e realizzare opere necessarie per i cittadini”.
“Abbiamo migliorato questioni legate alle Protezione civile, alle Polizie provinciali o ancora all’ampliamento dei parchi – ha affermato il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Romeo –. Ci siamo adoperati per valorizzare le imprese a chilometro zero, il turismo religioso, la navigabilità del Po, la tutela dell’aria e dell’ambiente e tanto altro. Fondamentale l’ordine del giorno per coinvolgere i territori nella valorizzazione delle infrastrutture. Questo è un atto concreto, oggi la gente non ci chiede parole, ma risultati. E la macroregione va in questo senso: creare omogeneità politica e sociale e stimolare collaborazioni sulle infrastrutture”.
“Abbiamo cercato di essere costruttivi e migliorare un documento che non è il nostro – ha ricordato il presidente del Movimento Cinque Stelle, Silvana Carcano –. Ci saremmo aspettati l’approvazione di tutti i nostri ordini del giorno accolti in Commissione. Votiamo contro perché questo Piano non ci appartiene. La priorità è tornare a sognare e sperare, mentre questo Prs non offre segni di svolta e innovazione. Basterebbe leggere i dati per capire che questo modello economico non regge, a partire da Expo e dalle infrastrutture inutili a cui continueremo ad opporci. Dove si trova nel Prs il capitolo sulla criminalità organizzata? Non se ne parla. Noi proporremo, invece, una legge regionale per il contrasto anti-mafia. Non si parla nemmeno di politiche energetiche per tornare ad essere autosufficienti. Mancano soprattutto la partecipazione e l’ascolto”.
“Il dialogo delle parti sociali è stato uno dei metodi adottati dalla Giunta Maroni per stilare questo Piano – ha ricordato Stefano Bruno Galli, presidente del Gruppo Maroni presidente –. In tutti gli interventi c’è un convitato di pietra, che è lo Stato: stiamo parlando di una Regione che copre un quarto del Pil e ha un rapporto con uno Stato ingordo e predatore, per questo la prospettiva della macroregione è la soluzione. La crisi del federalismo fiscale l’ha creata Roma”.
“Il Gruppo dei Fratelli d’Italia ha detto il presidente, Riccardo De Corato – vota a favore perché si tratta di obiettivi che possono tradursi in realtà. Il Prs è un documento concreto che segna il buon esordio di questa Giunta. Tutte le associazioni di categoria hanno già fatto notare la positività dei primi 100 giorni. Noi offriremo un apporto costruttivo e anche critico, quando sarà necessario”.

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Pubblicato il 09 Luglio 2013
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