Subito scontro sul Rugby approdato alle Azalee

Il PdL critico sulla decisione del Comune di ospitare il Rugby Malpensa nello stadio di via dei Salici, "l'unico campo con tribuna omologato della città"

Il rugby approda a Gallarate, "trova casa" allo stadio delle Azalee e crea subito malumori e qualche scontro nelle file della politica. Protagonista indiretto degli attriti è il Rugby Malpensa, nuova denominazione del Rugby Busto che – forte anche di un numero crescente di giocatori dalla zona del Gallaratese – ha scelto di ampliare il raggio d’azione, di chiedere un campo e di chiamarsi poi Rugby Malpensa. Immediato l’emergere dei malumori, immediato almeno nelle file della politica: «I cartelli stradali con il pallone da calcio dovranno essere sostituiti con quelli con la palla ovale», ha ironizzato Massimo Bossi, capogruppo del PdL in consiglio comunale a Gallarate. E sulla stessa linea si era già mosso, in un paio di interrogazioni nei mesi scorsi, Giuseppe De Bernardi Martignoni, sempre del PdL. Del resto, una diatriba politica simile si era già vista in quel di Ferno, dove l’arrivo degli alti pali da rugby sul campo vicino al Comune aveva sollevato un polverone e ha visto poi la squadra trasferirisi altrove, lasciando spazio alla locale squadra di calcio.
Naturalmente, in questi casi la premessa messa in campo (è proprio il caso di dirlo) è sempre una: solo polemica politica, «nulla contro la società sportiva» è l’esordio di ogni discussione. Così la spiega Bossi: «Questa amministrazione ha voluto concedere l’unico stadio omologato con tribune coperte ad una società di rugby esterna alla città, qualunque sia il suo nome passato o presente. Forse nell’illusione che il rugby diventerà lo sport preferito dei gallaratesi?». E lo stesso Bossi ha prefigurato un futuro in cui in città troveranno posto, più che il calcio, «il cricket e l’hockey su prato» (intendendo sport "stranieri"). Critica anche la Lega Nord, ma con toni diversi: «Sembra quasi che per aver diritto a qualcosa a Gallarate, si debba venire da fuori», ha detto Matteo Ciampoli con un paradosso. Non bisogna dimenticare le realtà gallaratesi, perché conosco associazioni sportive attive da anni che non hanno un campo su cui allenarsi».

E se in consiglio comunale lo strumento scelto – la comunicazione – non ha dato la possibilità di un confronto con l’amministrazione, la discussione è continuata sui social network, con la diretta Twitter #opengallarate, dove Matteo Ciampoli (Lega Nord) è intervenuto segnalando direttamente il caso dell’Associazione Arbitri di Gallarate e segnalando la discussione ad un arbitro. «Siamo 180 associati (arbitri) e non abbiamo un campo per allenamenti» ha scritto via Twitter Antonio Gioia. «Il responsabile Ufficio Sport ha detto ieri mattina al nostro presidente che campi per noi non ce n’è per ora». Intanto Jacopo Marrocco (Pd) ha segnalato anche il campetto di via Ivrea per cui si cerca un gestore. Se non altro, in questo la diretta Twitter si è rivelata utile per allargare il campo della discussione dalle stanze del consiglio a chi è fuori, senza rinchiudersi solo nelle sfide polemiche a suon di tweet.
Per il resto, c’è da giurare che lo scontro sul campo delle Azalee (nella foto sopra) e sul Rugby Malpensa è destinato a durare a lungo, considerando anche la presenza storica di una squadra di calcio legata proprio al quartiere Azalee. Nel frattempo, la società rugbistica ha già avviato molte attività, di pochi mesi fa è stata anche la festa con presenza di una squadra inglese.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Luglio 2013
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