Da Betlemme a Gerusalemme

Tanta strada ancora da percorrere a piedi, tra deserto, mare e dromedari per poi stupirsi di fronte alla cupola della moschea di Al Aqsa

“Manca mezz’ora!” – Sveglia alle quattro, questa mattina, colazione dei campioni a base di marmellata e integratori, corsa a prendere i pullmini e alle 5:30 siamo arrivati al punto di partenza del nostro cammino. Il monastero ortodosso di Mar Saba era immerso ancora nella penombra dell’alba, quando, con i nostri quattro litri d’acqua nello zaino, siamo partiti a piedi nel deserto, alla volta di Qumran sul Mar Morto. – “Manca mezz’ora, forza!” – I paesaggi del deserto sono suggestivi, e alla mattina presto non faceva neanche troppo caldo: i dromedari che vagano tra le rocce, le grotte dei beduini e davanti a noi solo colline di roccia grigia che si stagliano sul cielo azzurro e senza una nuvola (purtroppo). – “Manca mezz’ora, dai, una mezz’oretta abbondante!” – Ma non dovevano essere cinque ore di cammino, come mai camminiamo ormai da sei? E’ mezzogiorno, dovevamo essere già a bagno nel Mar Morto e invece siamo ancora qui, con il sole cocente che picchia sulla testa e persi in mezzo al nulla.

L’estasi per i paesaggi è stata soppiantata dall’ansia per l’acqua che incomincia a scarseggiare e dall’odio verso ogni muscolo del nostro corpo che inizia a dolorare. – “Manca mezz’ora, manca mezz’ora!” – Ora capiamo perchè Israele nel deserto si era creato un vitello d’oro, difficile avere fiducia di una guida che è due ore che ti dice che manca mezz’ora. Una telefonata provvidenziale ci conferma che siamo sul sentiero giusto. Ma aspetta… all’orizzonte un cartello verde…è un miraggio o è realtà? …una scritta: “Qumran”. Ora manca veramente mezz’ora! Proseguiamo sul sentiero con forze rinnovate, urla di gioia alla prima vista della meta e acqua, acqua fresca all’arrivo.  Facciamo tappa a Ein Gadi, un’oasi verde nel deserto, vicino a Qumran. Qui la sorgente lascia sgorgare un’acqua freschissima, che ci rigenera corpo e spirito e ci lascia apprezzare ancora di più la fatica di questa giornata.
E per concludere, un bagno caldo, seppur rigenerante, nelle acque del Mar Morto, galleggiando dolcemente senza paura di affondare.

Ci dirigiamo finalmente verso Gerusalemme, recitando un salmo dell’ascensione poco prima che ci appaia la grande cupola dorata di Al Aqsa: era il salmo che recitavano i pellegrini del popolo israelitico mentre salivano a Gerusalemme, la città santa.
Ci appare in tutta la sua maestà, al tramonto, la città che ambivamo a raggiungere.
Concludiamo la nostra domenica con un incontro insieme ai seminaristi della Diocesi di Milano, già incontrati ieri a Teqoa, insieme a un rappresentante dei Circle Parents, e ci lasciamo affascinare e interrogare dai suoi racconti. Santa Messa, in terrazza, sotto le stelle, con Gerusalemme “by night” che si apre ai nostri occhi. Ceniamo e andiamo a letto, impazienti di camminare, domani, per le strade di questa meravigliosa città.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Agosto 2013
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