Dissapori sul lavoro, si presentano in azienda con l’accetta
Tre operai sono stati arrestati con l'accusa di tentata estorsione aggravata dopo aver minacciato di morte due persone con due accette. Pare che all'origine del gesto ci siano problemi nati in ambito lavorativi
Devono aver pensato che una spedizione punitiva al tramonto sarebbe stato il modo migliore per mettere in atto la loro estorsione. E di certo brandendo un’accetta le loro minacce sarebbero state ben più credibili delle semplici parole. Così, con questi pensieri per la mente, tre uomini si sono presentati venerdì sera in via Firenze a Busto Arsizio per mettere in atto il loro personale regolamento di conti. F.G., italiano di 67 anni, O.A., egiziano di 35 anni e A.M.F. egiziano di 32 anni tutti e tre residenti a Cislago, sono dunque entrati nel parcheggio di una ditta situata proprio in quella via e brandendo due accette hanno minacciato di morte una donna e un uomo. Per rendere il tutto più credibile, tra l’altro, con la loro improvvisata arma tra le mani hanno mandato in frantumi i finestrini dell’auto della donna che, spaventata, ha subito chiamato i Carabinieri mentre i tre si davano alla fuga.
Sul posto sono giunte allora alcune pattuglie di militari provenienti da Castellanza e da Busto e che hanno avviato le ricerche degli improvvisati estorsori.
Le ricerche hanno presto individuato l’anziano italiano a bordo di un furgone mentre invece i due giovani stranieri stavano camminando lungo il Sempione, strada non esattamente ideale per far perdere le proprie tracce.
Tutti e tre, quindi, sono stati arrestati con l’accusa di tentata estorsione aggravata e sono stati accompagnati nel carcere di Busto Arsizio a disposizione del Pubblico Ministero Nadia Calcaterra. Stando alle prime informazione rilasciate dai Carabinieri, comunque, pare che all’origine del gesto ci siano alcuni dissapori nati in ambiente lavorativo. In ogni caso, la posizione dei tre sarà chiarita quando, nei prossimi giorni, verranno interrogati.
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